Ravenna, chiude lo storico forno Brunelli nato nel 1967

In via Fiume Abbandonato, fu fondato dal capostipite Giordano. I titolari: "Siamo stanchi e non si trova nessuno che voglia rilevare l’attività"

Karin Brunelli (foto Zani)

Karin Brunelli (foto Zani)

Ravenna, 23 novembre 2022 - Lo storico Forno Brunelli di via Fiume Abbandonato il 31 dicembre chiuderà, dopo cinquantasei anni di attività. Abbassa le saracinesche una delle attività più longeve di Borgo San Biagio, una di quelle botteghe di cui il quartiere una volta era pieno e che ne hanno fatto una delle zone più caratteristiche e suggestive della città. "Chiudiamo – spiega Karin Brunelli, figlia del fondatore Giordano – perché dopo tanti anni siamo stanchi. Mio padre ha qualche problema di salute e io e mio fratello lavoriamo nel forno praticamente da sempre. Avremmo voluto che qualcuno rilevasse l’attività, senza alcun compenso. Sarebbe stato sufficiente per noi che rimanesse aperta, ma non si trova nessuno. L’attività va bene, siamo in una buona condizione, ma visti i tempi, con l’aumento delle materie prime, delle utenze, della benzina, il futuro è incerto. Allora meglio chiudere adesso senza problemi".

A rilevare l’attività, nel 1967, era stato Giordano Brunelli, di 18 anni appena. A 14 anni Giornano, classe 1947, era andato a lavorare in un forno in via IV Novembre, poi era partito per la Svizzera per imparare il mestiere e una volta tornato aveva iniziato a lavorare nella bottega di via Fiume Abbandonato, prima in affitto, poi l’aveva rilevata, divenendone il titolare. Insieme a lui, sempre, la moglie EleonoraGiannetti. E negli anni il forno è cresciuto sempre più, arrivando nei momenti di maggior espansione a cinque punti vendita. "Mio fratello Iuri – continua Karin Brunelli – è nato l’anno in cui mio padre ha rilevato l’attività, io pochi anni più tardi. Qui siamo cresciuti, avevamo l’appartamento al piano di sopra. Ricordo da bambina, la mattina presto, la sirena della Callegari, allora capivo che dovevo sbrigarmi per non fare tardi a scuola, nessuno aveva l’orologio, erano quei suoni a scandire i momenti della giornata. Il forno era un numero civico più in là e c’era mia nonna che stava sulla porta seduta con le amiche a chiacchierare". I clienti del forno Brunelli sono quelli di allora, i loro figli, i nipoti. Da lì è sempre passato l’intero quartiere che nel frattempo si trasformava, mantenendo una sua autenticità. "Siamo sempre stati una bottega – prosegue Karin – e i nostri clienti vengono anche per fare due chiacchiere, per chiedere come stiamo. È capitato che qualcuno facesse un salto in posta a pagarmi una bolletta. A volte aiuto i più anziani ad attraversare la strada, siamo sempre stati così. La decisione di chiudere non è stata presa a cuor leggero: sono due anni che ci pensiamo. Ora io e mio fratello ci dovremo reinventare, ma vogliamo guardare al futuro con ottimismo".

E se l’attività di via Fiume Abbandonato ha deciso di fermarsi, in via Ponte Marino da pochi giorni ha il forno Il Gusto di Altamura, il titolare, Donato Stella, ha rilevato il forno La Ravegnana che aveva deciso di chiudere.