Ravenna, sono 7.361 imprese femminili, il 20,9 per cento del totale

Secondo la Camera di commercio, quasi il 70 per cento sono ditte individuali, il 10 per cento giovanili e il 10 per cento straniere

Donne al lavoro in una foto di repertorio

Donne al lavoro in una foto di repertorio

Ravenna, 17 aprile 2017 - Sono 7.361 le imprese femminili, ossia quelle in cui il controllo e proprietà delle donne è superiore al 50 per cento, in provincia di Ravenna. Rappresentano il 20,9 per cento del totale delle imprese attive e sono distribuite nei settori commercio, agricoltura e servizi, con una netta prevalenza di ditte individuali. Questi i dati aggiornati al 31 dicembre 2016, elaborati dalla Camera di commercio attraverso l’Osservatorio per l’Imprenditoria femminile. Entrando nei dettagli, il tasso di femminilizzazione, cioè l’incidenza percentuale sul totale di imprese attive, risulta in linea con quello regionale (20,9 per cento), ma inferiore alla media nazionale (22,5 per cento). Da segnalare però che ci sono discrepanze tra i Comuni, visto che mentre a Ravenna e Cervia si sale al 22,7 per cento, a Cotignola si scende al 15,6 per cento. Per quanto riguarda la distribuzione per settore di attività, le 7.361 imprese femminili sono state rilevate per il 28,2 per cento nel commercio, per il 16,3 per cento nell'agricoltura e, a seguire, ‘Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione’ e ‘Altre attività di servizi’, rispettivamente con il 12,9 per cento e il 12,8 per cento.

L'analisi per natura giuridica mostra che le ditte individuali continuano a essere la grande maggioranza delle imprese femminili ravennati (69,8 per cento); il 16,6 per cento sono invece società di persone e il 12,2 per cento società di capitali. Molto più contenuta la scelta di strutturarsi in forma di cooperativa o di consorzio, rispettivamente, pari all'1 per cento e allo 0,1 per cento del totale. In provincia di Ravenna, il comparto che evidenzia un ‘tasso di femminilizzazione’ più elevato, ovvero in cui le ‘imprese rosa’ sono percentualmente più numerose rispetto al totale attive (femminili e non), risulta quello delle ‘Altre attività di servizi’ (comprendente attività quali lavanderie, estetiste, parrucchiere, etc.), ove oltre la metà delle imprese del settore (58,6 per cento) è femminile; seguono ‘Sanità e assistenza sociale’ (38,6 per cento) e ‘Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione’ (34 per cento). Approfondendo l'analisi, si evidenzia che il 25,6 per cento (1.884 in valore assoluto) delle imprese femminili operative sono artigiane; anche in questo caso, si tratta prevalentemente di imprese individuali e il settore economico più numeroso è quello delle ‘Altre attività di servizio’, seguito, più a distanza, dalle ‘Attività manifatturiere’ e dalle attività connesse al turismo (Alloggio e ristorazione). Il 10,3 per cento del totale delle imprese femminili ravennati, sono giovanili, cioè imprese la cui percentuale di partecipazione di giovani under 35 anni è superiore al 50 per cento.

Sono 796 le imprese femminili che si possono definire straniere e rappresentano il 10,8 per cento del totale delle imprese femminili del nostro territorio. L'impresa femminile, inoltre, è valutabile anche in base al grado di presenza femminile, cioè secondo la maggiore o minore capacità di controllo esercitato da donne (quote possedute); sono classificati tre gradi di presenza crescenti: ‘maggioritaria’, ‘forte’ ed ‘esclusiva’. Sul totale delle imprese individuate come ‘femminili’, l'84,5 per cento è a presenza ‘esclusiva’, il 12,6 per cento ‘forte’ e il 2,8 per cento ‘maggioritaria’. Analizzando quindi le modalità in cui le donne organizzano la loro presenza nelle imprese, i dati segnalano che le imprenditrici della provincia di Ravenna preferiscono essere leader indiscusse all'interno della propria azienda. Per quanto riguarda l'analisi temporale, la variazione percentuale delle imprese femminili attive al 31 dicembre 2016, rispetto all'analogo periodo del 2015, mostra una leggera flessione pari a -0,7 per cento, più contenuta però rispetto al calo riscontrato per il totale delle imprese attive della provincia (femminili e non, pari a -1,3 per cento); in aumento, seppure modesto, invece la variazione media nazionale (+0,5 per cento); all'insegna della stabilità la percentuale media regionale (+0,03 per cento). «Nonostante un Welfare che non aiuta le imprese – afferma Chiara Roncuzzi, presidente del Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Ravenna -, i dati sottolineano che le imprese al femminile riescono a reagire meglio alle complessità dei mercati e della congiuntura». Per le imprese femminili ravennati, riscontri positivi per i settori del ‘Noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese’ (+2,7 per cento), ‘Servizi di informazione e comunicazione’ (+2,6 per cento), ‘Attività artistiche, sportive, di intrattenimento’ (+8,0 per cento), ‘Attività finanziarie e assicurative’ (+4,1 per cento) e ‘Attività immobiliari’ (+4,8 per cento). Nel corso del 2016, al Registro Imprese di Ravenna si sono iscritte 582 imprese femminili, ma 652 hanno cessato l'attività, evidenziando così un saldo negativo pari a -70 (al netto delle cosiddette cancellazioni di ufficio, cioè quelle di tipo puramente amministrativo).