Lavoro a Ravenna, più assunzioni in provincia: superati i livelli pre-pandemia

Lo rileva l’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ravenna sui dati del 2022 e 2023. Rimangono però sempre elevate per il 43 % delle imprese le difficoltà di reperimento del personale

Lavoro, crescono le assunzioni in provincia

Lavoro, crescono le assunzioni in provincia

Ravenna, 6 marzo 2023 – Crescono le assunzioni e superano i livelli pre-pandemia. Nel 2022, l’economia della provincia di Ravenna è stata interessata da una consistente crescita del flusso di assunzioni che ha oltrepassato la soglia delle 43mila unità (precisamente 43.380), con un incremento dell’ordine del +11,1 per cento rispetto al 2021, superando anche i livelli pre-pandemia (+17,3 per cento rispetto al 2019). Lo rileva l’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ravenna.

Le assunzioni programmate crescono in tutti i macro-settori, ma sono in particolar modo i servizi a spingere la crescita della previsione occupazionale (industria +0,8 per cento e servizi +15,2 per cento, nel confronto con l’anno precedente), soprattutto per quanto concerne i servizi sanitari, di assistenza sociale, culturali, sportivi e tutti gli altri servizi alla persona.

Una tendenza favorevole che ha trovato riscontro anche nell’analisi congiunturale di Confindustria Romagna relativa agli ultimi mesi del 2022 e tendenziale per i primi sei mesi dell’anno in corso.

«Le previsioni sull’occupazione sono stazionarie per il 67,4 per cento del campione analizzato, in crescita per il 21,2 per cento ed in calo per l’11,4 per cento".

I dati di previsione di utilizzo della cassa integrazione mostrano continui segnali di miglioramento (il 76,3 per cento non intende attivarla nel primo semestre del 2023), mentre le difficoltà di reperimento del personale rimangono elevate e molto elevate per il 43,1 per cento delle imprese" commenta il centro studi confindustriale.

Tornando all’analisi della Camera di commercio, erano 3mila i lavoratori ricercati dalle imprese a febbraio che salgono a 11.440 per il trimestre febbraio-aprile.

Rispetto a un anno fa, si registra un aumento nelle previsioni di +530 unità (+21,5 per cento). Positiva anche la tendenza per il confronto fra i trimestri: +18,8 per cento che equivale a 1.810 unità previste in più.

"Inoltre – analizza la Camera di commercio guidata da Giorgio Guberti – la dinamica positiva della domanda di lavoro delle imprese in questi primi mesi dell’anno si conferma anche confrontandola con i livelli pre-Covid, rispetto ai quali si mantiene superiore (+450 su febbraio 2019, +930 unità sul trimestre)".

Continua la Camera di commercio: "Sono positive le aspettative sia dell’industria, compresa l’edilizia, che del complesso dei servizi e delle imprese di tutte le classi dimensionali in termini di addetti".

L’analisi identifica gli ingegneri come figure di difficile reperimento per quasi l’89 per cento, gli specialisti nella scienza della vita (87 per cento), i tecnici in campo ingegneristico (86,2 per cento) ed i tecnici della salute (83,6 per cento).

Seguono gli operai specializzati in edilizia (70,9 per cento la quota di mis-match fra la richiesta e l’offerta di mercato) e i conduttori di macchine automatiche per lavorazioni di metalli (qui il dato è del 70,5 per cento).

I contratti a tempo determinato sono la tipologia maggiormente proposta, pari al 56 per cento del totale, in robusto aumento congiunturale rispetto a gennaio 2023 (46 per cento).

Seguono i contratti a tempo indeterminato (sono il 14 per cento ed erano 18 per cento il mese precedente), quelli in somministrazione (in questo caso sono l’11 per cento contro il 17 percento) e l’apprendistato (qui si registra un 6 per cento; 5 per cento a gennaio). La rimanente percentuale rappresenta forme di collaborazione non dipendente.