Ravenna, licenziamento per i 52 dipendenti Cmit Europe

Avviate le procedure. La società, controllata dalla holding China Merchant Industry Group di Hong Kong , ha sede in via Guerrini

Ravenna, 14 luglio 2022 - È stata avviata la procedura di licenziamento collettivo per 52 dipendenti di Cmit Europe, la società controllata dalla holding China Merchant Industry Group con sede a Hong Kong.

A Ravenna, dopo un periodo trascorso negli uffici della torre dell’orologio, in piazza del Popolo, la società si era spostata nel palazzo di vetro di via Guerrini. Il ruolo degli uffici ravennati doveva essere quello di garantire il Made in Italy nella linea e negli interni delle navi costruite nei cantieri cinesi, piuttosto che il comfort nelle piattaforme oil&gas. L’insediamento richiese un investimento di 10 milioni di euro. Fino a marzo in via Guerrini hanno lavorato una ottantina di persone.

Come sono comparse nubi all’orizzonte chi ha potuto si è trovato un altro posto di lavoro.

Al momento è difficile individuare la causa che ha portato al licenziamento collettivo: i dipendenti sono stati pagati regolarmente, i fornitori non vantano crediti. Quindi non ci sono problemi finanziari. A causa del Covid e della crisi di mercato – si dice nel settore – ci sono state difficoltà a reperire commesse che possano garantire un minimo carico di lavoro al personale, tenuto conto anche dell’elevato livello tecnologico che caratterizza la progettazione e il design sviluppato nella sede ravennate. Non esiste la possibilità di ricollocare il personale (per la maggior parte ravennate e di altre province romagnole) all’interno del gruppo se non nei cantieri situati nella Repubblica Popolare Cinese. La lista dei licenziati non risparmia nessuno, compreso l’amministratore delegato Stefano Schiavo e il vice presidente, probabilmente, cinese. I sindacati e Federmanager hanno fatto un primo incontro con i dipendenti la scorsa settimana e, alla luce della lettera di licenziamento collettivo, ce ne saranno altri a partire dalla prossima settimana. Intanto Ravenna perde un’altra azienda dell’oil&gas.

Nel giugno del 2018, i vertici cinesi dissero che "la nostra società cercava da tempo una opportunità per insediarsi in Italia. E l’ha trovata qui a Ravenna. Abbiamo porti in più di 50 Paesi nel mondo e ora potremo mettere a loro disposizione un team di eccellenza, fatto di veri talenti. Ravenna ha una storia molto antica, si trova in una posizione geografica importante ed è una città dove si vive bene. Ci sono tutte le condizioni per uno sviluppo importante". Rispetto a quel periodo, oltre ad esserci stata la pandemia e poi la guerra in Ucraina, è completamente cambiato l’approccio dell’Italia verso la Cina. A differenza del premier Conte, Draghi non è mai stato favorevole alla Via della Seta, la miliardaria mole di investimenti cinesi sulle infrastrutture europee. E’ quindi probabile che anche l’industria cinese abbia dovuto rivedere la sua strategia.

lo. tazz.

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In riferimento all’articolo soprastante, l’azienda, controllata dalla holding China Merchant Industry Group, ha inviato una richiesta di rettifica, sostenendo che l’articolo sia uscito in un momento in cui l’informazione «era ancora riservata». E inoltre – sostiene l’azienda – che l’articolo «in modo generico ed allusivo, lascia intendere che le cause del suddetto licenziamento collettivo, non siano di carattere aziendale e/o finanziario, bensì di carattere politico». Laa Cmit-Europe Srl precisa quindi che «La procedura di licenziamento collettivo è basata su ragioni di carattere aziendale ed industriale e che per motivi di riservatezza, anche a tutela del personale coinvolto, non sono stati resi noti i soggetti interessati dalla procedura di licenziamento collettivo, smentendo altresì che la procedura sia in qualsiasi modo legata a ragioni di carattere politico». La Cmit è un’azienda attiva nel settore della progettazione di navi di vario tipo, comprese le navi da crociera, e negli mpianti per il settore oil&gas