Rigassificatore: Piombino lascia, Ravenna raddoppia. Ecco la super nave

Il sindaco de Pascale: "La nostra strategia energetica è molto ampia per affrontare un’emergenza nazionale"

La Golar Tundra è la nave rigassificatrice acquistata da Snam per 350 milioni di dollari

La Golar Tundra è la nave rigassificatrice acquistata da Snam per 350 milioni di dollari

Ravenna, 7 giugno 2022 - Piombino ha chiesto di uscire di scena. La nave rigassificatrice non la vogliono, soprattutto se deve essere ancorata a una banchina portuale. A mettere (probabilmente) fine alla discussione se la nave acquistata da Snam debba andare subito nella realtà toscana o al largo di Ravenna, ci ha pensato Giorgia Meloni, segretaria di Fratelli d’Italia, lo stesso partito del sindaco Ferrari di Piombino. "Credo che il sindaco di Piombino abbia ragione a contrastare il rigassificatore. Non bisogna dimenticare che Piombino è una città che ha pagato molto, sulla quale sono state fatte promesse che non sono state mantenute, quindi c’è anche una difficoltà a fidarsi rispetto alle possibili compensazioni" ha detto la Meloni. "Noi siamo un partito che difende sempre l’interesse nazionale – ha aggiunto – tuttavia il Governo secondo me dovrebbe seriamente valutare tutte le alternative possibili, perché Piombino è una città che sta cercando di riorganizzarsi anche con una vocazione turistica per superare il suo passato. È chiaro che un problema energetico c’è, ma se ci sono alternative devono dirci quali, se non ci sono devono dimostrarcelo".

Michele de Pascale, sindaco di Ravenna, Piombino sembra aver fatto marcia indietro completamente. Cosa ne pensa?

"Questa è la classica sindrome Nimby, mai nel mio cortile. La Meloni dice no al rigassificatore a Piombino, perché ha il sindaco che è del suo stesso partito, a Ravenna Fratelli d’Italia dice si, ma è all’opposizione. Poi la Meloni è tra coloro che votarono per il blocco delle attività estrattive, all’origine di una debacle economica e di politica energetica. Qui si sta facendo confusione tra mettersi a disposizione di una emergenza del Paese e barattare delle compensazioni che non possono riguardare l’intera storia di una città. E poi mi sono stufato che si parli solo di navi rigassificatrici, quando Ravenna ha messo sul piatto una strategia energetica in quattro punti. Anzi…".

Anzi?

"Inorridisco all’idea che non si parli più di produzione nazionale di gas".

Allora, ricapitoliamo la proposta di Ravenna.

"Quattro punti. Ok alla nave rigassificatrice. Ok alla ripresa delle estrazioni anche con nuovi impianti. Ok al grande parco eolico e solare Agnes, al largo della costa ravennate, ok al progetto Ccus, cattura, utilizzo, stoccaggio della CO2. Per il gassificatore i tecnici Snam stanno facendo le loro valutazioni. Credo che l’amministratore delegato di questa società, Stefano Venier, che viene dai vertici di Hera, abbia fatto un enorme lavoro, trovando una nave subito e una entro fine mese, considerato che tutto il mondo è a caccia di questi impianti".

E sugli altri tre punti?

"Sugli altri tre punti non scherziamo. Fanno parte di una strategia complessiva e, invece, adesso si parla solo di rigassificatori e di dove metterli. Il problema non è questo, perché è meno inquinante produrre gas estraendolo dall’Adriatico che piazzare una nave rigassificatrice. È utile oggi, perché siamo in emergenza nazionale nel bel mezzo di una crisi internazionale. Il gas prodotto ci serve per attuare la transizione energetica e arrivare alle rinnovabili, inquinando meno".

Adesso cosa farà?

"Quello che faccio tutti i giorni. Noi ci siamo. Lavoriamo per affrontare un’emergenza nazionale, che non si risolve con una o due navi".