Secondo rigassificatore, a fine giugno la decisione: ballottaggio tra Ravenna e Liguria

Entro lunedì 26 sarà decisa la destinazione della nave che verrà rifornita di gas naturale liquefatto e che resterà a Piombino non più di tre anni. Partiti, intanto, i lavori per l’allestimento del primo terminale

La nave rigassificatrice Golar Tundra, attualmente ormeggiata nel porto di Piombino, dove resterà solo 3 anni

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Ravenna, 5 giugno 2023 – Entro il prossimo 26 giugno si conoscerà la destinazione della nave rigassificatrice Golar Tundra, attualmente ormeggiata nel porto di Piombino dove entrerà in attività in luglio: A fine giugno scadranno gli ulteriori 100 giorni concessi, a metà marzo, dal commissario straordinario per il rigassificatore, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, a Snam.

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La nave che verrà rifornita di gas naturale liquefatto (Gnl) per poi immetterlo in rete in forma gassosa, potrà restare nel porto toscano per un massimo di 3 anni. Come più volte scritto, e come ribadito ieri dal Sole 24 Ore, le aree candidate a ospitare la Golar Tundra sono Ravenna e l’alto Tirreno, presumibilmente la Liguria. Il quotidiano economico fornisce ulteriori dettagli. Nei giorni scorsi il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel corso del suo intervento al Festival dell’Economia di Trento è intervenuto sull’argomento indicando il Tirreno del Nord e l’Adriatico "come ipotesi di futura collocazione della Golar Tundra. Valuteremo nei prossimi giorni ed è giusto che la valutazione sia fatta insieme alle Regioni che dovranno ricevere la Fsru (unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione)" aveva spiegato il titolare del ministero dopo aver definito i rigassificatori galleggianti "la garanzia" della sicurezza energetica. Le due ipotesi al vaglio ministeriale sono quindi il Nord del Tirreno (si parla, tra l’altro, della Liguria, come si era ipotizzato già qualche mese fa), e Ravenna. Il ministero – come risulta al Sole - ha già avviato il confronto per sondare le ulteriori disponibilità sul tavolo, a cominciare dal governatore Stefano Bonaccini che, come il suo collega Giani, è commissario straordinario per la Fsru destinata a Ravenna e che non ha mai nascosto l’intenzione di ospitare nella città emiliana, laddove fosse necessario, anche la seconda nave dopo la BW Singapore.

A Ravenna, intanto, sono iniziati i lavori per l’allestimento del terminale a mare che ospiterà dall’autunno 2024, l’altra nave rigassificatrice acquistata da Snam, la BW Singapore capace di immettere nella rete nazionale 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Snam investirà nell’operazione Ravenna circa un miliardo di euro, con una forte ricaduta economica locale. La nave verrà ormeggiata alla piattaforma al largo di Punta Marina, che Petra (Gruppo Pir) ha ceduto a Snam. Lunga 293 metri e larga 43, la BW Singapore sarà protetta da cassoni sommersi, che la terranno al riparo in caso di forti mareggiate. I lavori vengono eseguiti da un raggruppamento temporaneo di imprese di cui fanno parte Saipem, e le ravennati Rosetti Marino e Micoperi. In autunno, invece, la società Sidra – che è già impegnata nei lavori dell’hub portuale – inizierà l’approfondimento dei fondali nell’area interessata. Per quanto riguarda i dragaggi, la profondità è di 12,50 metri, ma i fondali saranno portati fino a meno 15,5. Il materiale di escavo verrà portato al largo, in un’area lontana 31 km dalla costa. Il terminale è collocato a 8,5 km dalla costa ravennate.