Rincari Istat, a Ravenna i più alti d’Italia: spendiamo 3.359 euro in più all’anno

È il calcolo fatto dall’Unione nazionale consumatori sui dati Istat, che incrocia inflazione e prezzi medi in città

Ravenna, 17 novembre 2022 - Ravenna è la città coi rincari più alti d’Italia. O almeno, lo è diventata dopo gli aumenti dei prezzi dei beni di consumo di ottobre. A certificarlo è l’Unione nazionale consumatori, che ha stilato una classifica sulla base dei dati Istat sul costo della vita. E così eccoci al primo posto della graduatoria, che prende in considerazione i capoluoghi e le città con più di 150mila abitanti. A Ravenna infatti l’inflazione annua di ottobre è al 13,9%: non è il dato più alto in Italia (a superarlo ci sono tre città siciliane: Catania col 15,6%, Palermo con 14,9% e Messina col 14,1%), ma i calcoli basati sui prezzi medi di prodotti e servizi in città portano alla cifra complessiva più alta: una famiglia media infatti oggi spende 3.359 euro in più all’anno rispetto a ottobre 2021.

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Spesa al supermercato (foto generica)
Spesa al supermercato (foto generica)

Il calcolo, come spiegano dall’Unione nazionale consumatori, è una proiezione fatta sulla base dei numeri dell’Istat. Il dato +13,9% rappresenta l’aumento dell’inflazione a ottobre 2022 rispetto a ottobre 2021: la cifra è calcolata in modo ipotetico su base annua sulla famiglia media, composta da 2,3 componenti. Dall’Unione nazionale consumatori spiegano che per un nucleo composto da 4 persone la spesa annua aumenta di 4.380 euro, mentre per una di 3 arriva a 4.233 euro.

Le cifre da cui parte l’elaborazione sono quelle dell’Istat, che calcola l’andamento dei prezzi dei beni di consumo basandosi su un paniere che comprende svariate tipologie di alimentari, bevande alcoliche e tabacchi, abbigliamento e calzature, trasporti, spese per la casa (bollette comprese), ristorazione, bar, servizi sanitari, mobilio, spettacoli, cultura, comunicazioni e istruzione.

La classifica delle città con i rincari maggiori vede subito dopo di noi Bologna (3.293 euro in più, +13,2%), Bolzano (3.269 euro in più, +12,3%), Milano (3.176 euro in più, +11,7%), Catania (3.097 euro in più, +15,6%) e Modena (3.093 euro in più, +12,8%). In media in Italia l’inflazione a ottobre si è attestata a +11,8%, con rincari per la famiglia media di 2.565 euro in un anno. Le città con i rincari minori sono al sud, malgrado le forti percentuali di inflazione registrati in Sicilia: chiudono la classifica Reggio Calabria (1.942 euro in più, +10,4%), Catanzaro (1.868 euro in più, +10%) e Potenza (1.797 euro in più, +9,1%). La percentuale di inflazione più bassa si trova invece ad Aosta, dove si attesta a +8,7% (per una maggiorazione di 2.153 euro).

L’Unione nazionale consumatori ha stilato anche una classifica dei rincari per regioni: prima il Trentino Alto Adige (3.092 euro in più, +11,9%), seconda l’Emilia-Romagna (2.973 euro in più, +12,5%) e terza l’Umbria (2.869 euro in più, +12,7%). Agli ultimi posti ci sono Molise (2.032 euro in più, +11,1%), Puglia (1.975 euro in più, +12,2%) e Basilicata (1.801 euro in più, +9,3%).

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