Ucraina, import ed export a rischio

Bloccato il porto di Mariupol: Ravenna importa cereali, argilla e acciaio. I rapporti erano notevolmente aumentati proprio lo scorso anno

Ucraina e Ravenna, quanto valgono i legami commerciali

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Ravenna, 25 febbraio 2022 - Il porto di Mariupol è bloccato. I russi hanno bombardato l’importante scalo marittimo ucraino sul Mar Nero attraverso il quale Ravenna importa cereali, argilla e acciaio e l’attività si è fermata. Le bombe avrebbero colpito anche una delle tre acciaierie che producono la materia prima poi spedita al porto ravennate. Le uniche industrie che continuano a lavorare sono quelle belliche. Per il resto è tutto fermo.

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Ieri, nel tardo pomeriggio, si stava bloccando anche il porto di Odessa, da dove partono gli inerti per l’industria della ceramica. Per ora non ci sono forti ripercussioni legate alla disponibilità delle tre materie prime, perché i trader hanno provveduto a rimpinguare le scorte di acciaio, argilla e cereali nei mesi scorsi riempiendo i magazzini portuali, consapevoli che la situazione poteva precipitare da un momento all’altro.

Tra Ravenna e Ucraina e Russia, l’interscambio è notevolmente aumentato proprio lo scorso anno. Nei primi nove mesi del 2021, le esportazioni delle imprese ravennati verso la Russia sono state pari a oltre 63 milioni di euro (+21% sul 2020 e + 30% sul 2019) a cui si aggiungono 15,5 milioni di euro verso l’Ucraina (+82% e + 66%). I dati sono dell’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio ravennate. Fra gennaio e settembre 2021, i principali prodotti esportati in Russia sono stati macchinari e apparecchiature pari al 30% dell’export verso Mosca, seguono i prodotti alimentari ( 22,4) e i prodotti in metallo (17%).

Le importazioni della provincia di Ravenna provenienti dalla Russia, si attestano intorno ai 146 milioni di euro, in crescita rispetto agli ultimi due anni. Acquistiamo soprattutto derivati dalla metallurgia e prodotti alimentari come oli e grassi vegetali e animali.

Le esportazioni ravennati verso l’Ucraina ammontano a 15,5 milioni di euro e sono rappresentate principalmente da prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, da prodotti alimentari, macchinari e apparecchiature.

Le importazioni della provincia di Ravenna che provengono dalla Ucraina, si attestano intorno a 190,4 milioni. Acquistiamo principalmente alimentari (oli e grassi vegetali e animali), quindi cereali.

"L’analisi dei dati relativi all’interscambio commerciale della nostra provincia con Russia e Ucraina – sottolinea Giorgio Guberti, commissario straordinario della Camera di commercio – è il frutto di importanti relazioni commerciali fra il nostro territorio e i due paesi dell’Europa orientale. L’attuale crisi e le sanzioni che saranno imposte influirà sicuramente sull’importante trend di crescita delle esportazioni, ma il nostro territorio dipende molto anche dalle importazioni dai due Paesi per quanto riguarda prodotti agricoli e semilavorati, materie prime per l’industria agroalimentare e prodotti siderurgici per la nostra manifattura e industria".

lo. tazz.