Ravenna, 20 ottobre 2010 - «IL SINDACO si dimetta subito». È la richiesta del gruppo di Noi per Russi in consiglio comunale, che ha sollevato il caso dei contributi Inps versati dal Comune per il primo cittadino Sergio Retini: oltre tremila euro al mese.


A scatenare la bufera è stata l’assunzione di Retini, il 2 marzo 2009 (in piena campagna elettorale, a pochi mesi dal voto), da parte del Ciclat, Consorzio italiano delle cooperative lavoratori ausiliari del traffico. Un’assunzione come quadro aziendale, addetto al marketing e alle relazioni commerciali, con uno stipendio di 7.847,57 euro mensili. I dati, su richiesta dei consiglieri di Noi per Russi Pietro Vanicelli e Angelo Cellini, sono stati diffusi dallo stesso Retini in consiglio («Ma avevo già mostrato il mio Cud durante la seduta di approvazione del bilancio», ha precisato).

Per i consiglieri di opposizione, l’entrata in servizio del futuro sindaco, poco prima dell’elezione, è quantomeno sospetta. Chi assume l’incarico di primo cittadino, infatti, è costretto a prendere l’aspettativa. Durante il mandato, i contributi pensionistici, calcolati sulla retribuzione prevista dal contratto in vigore, vengono pagati dal Comune (oltre allo stipendio del sindaco, che ammonta a circa 2.900 euro). Insomma, secondo Noi per Russi, si sarebbe trattato di un’assunzione ad hoc da parte di un’azienda ‘amica’, per assicurare a Retini un trattamento pensionistico vantaggioso. Vanicelli parla di «squallide consorterie» e di «cricca».

"Per pagare una pensione d’oro, che supererà i seimila euro, sono state messe le mani nelle tasche dei russiani. E’ scandaloso». Peraltro, prosegue Vanicelli, Ciclat ha assunto Retini nella sede di Bologna, «ma nei mesi che sono trascorsi dall’assunzione all’elezione lui era sempre a Russi a fare campagna elettorale: lavorava di notte?». Inoltre, la posizione di Retini al consorzio non sarebbe stata coperta con una sostituzione per il periodo di aspettativa, «il che dimostra che la sua figura non serviva».

«È molto strano che, in tempo di crisi, un quadro percepisca uno stipendio di quasi ottomila euro – aggiunge Cellini. – A quanto ho potuto verificare, i contributi versati dal Comune ammontano a 3.200 euro al mese, ai quali si aggiungono, per il 2009, 927 euro di Tfr». Per Enrico Conti di LiberaRussi, «dal punto di vista formale sicuramente non ci saranno irregolarità», ma «è giusto che i cittadini sappiano che, prima di dichiarare il suo amore per Russi, il sindaco ha voluto sistemare le questioni economiche».


La maggioranza fa quadrato, con tutti i consiglieri di centrosinistra che esprimono solidarietà al primo cittadino. «Le buste paga certificano correttamente il rapporto di lavoro – taglia corto Filippo Spada di Insieme per Russi. – E un sindaco va valutato per la sostanza del suo lavoro». Interviene anche l’assessore Enzo Bosi: «Prima di essere assunto alla Ciclat – spiega – il sindaco era dirigente alla Cisl, con uno stipendio analogo: basta consultare i suoi Cud 2007 e 2008. Quindi non ha ricavato alcun vantaggio». Dal canto suo, Retini si dichiara «sereno riguardo alla mia moralità e onestà».

«Cercare una continuità economica rispetto alla mia precedente occupazione – dice – attiene alle mie scelte personali, e per fortuna, in questo Paese, l’eleggibilità non dipende dalla professione svolta. Tra un anno sarò in pensione: il Comune non pagherà più alcun contributo». Il sindaco non conferma né smentisce la sua mancata sostituzione alla Ciclat.