Ravenna, 19 giugno 2013 - 19 giugno 2013 - “Dalle prime verifiche fatte dal mio avvocato, sembrano emergere alcuni profili di irregolarità (clicca e guarda uno dei documentie, ovviamente, sono pronta come qualunque cittadina ad assumermi ogni responsabilità, versando le eventuali sanzioni amministrative conseguenti se dovessero essere confermate, sulla base degli accertamenti disposti, delle irregolarità”. Sono le parole di Josefa Idem, dopo la bufera che l'ha travolta sulla questione della presunta Imu non pagata sulla casa-palestra.

“Relativamente alla mia abitazione di Ravenna – spiega il ministro alle Pari opportunità e allo Sport - ritengo opportuno comunicare che, come è noto, durante la mia carriera da atleta sono stata per lunghi periodi lontana da casa. Per questo ho affidato la gestione dei miei interessi a persone e tecnici di mia fiducia. In seguito alle notizie apparse sulla stampa, ho deciso di affidare al mio legale il compito di verificare la situazione. Dalle prime verifiche fatte dal mio avvocato, sembrano emergere alcuni profili di irregolarità e, ovviamente, sono pronta come qualunque cittadina ad assumermi ogni responsabilità, versando le eventuali sanzioni amministrative conseguenti, se dovessero essere confermate, sulla base degli accertamenti disposti, delle irregolarità di tipo amministrativo per quanto riguarda il pagamento dell’Ici, o edilizio e urbanistico per quanto riguarda il cambio di destinazione d’uso della palestra che occupa una parte dell’immobile dove risiedo. Anche in questo contesto, continuerò a ispirarmi a un principio fondamentale della mia esistenza che è il rispetto delle regole e l’assunzione di responsabilità in caso di loro violazione”.

 

LA VICENDA

Josefa Idem ha versato al Comune l’Imu non pagata sulla ‘casa-palestra’ di Santerno, ma ci sono ancora quattro anni di Ici in sospeso, oltre a irregolarità edilizie: per questo, c’è chi chiede le dimissioni del ministro.

 

Il caso è scoppiato alcune settimane fa. La casa nel mirino del Comune di Ravenna è quella di via carraia Bezzi 104, nella frazione di Santerno: un immobile diverso da quello che la ministra ed ex campionessa di canoa condivide con il marito Guglielmo Guerrini e i figli. Un immobile su cui è stata pagata l’Imu come se fosse una prima casa (‘errore’ sanato pochi giorni fa con un ravvedimento operoso) e non è stata versata l’Ici per quattro anni, proprio perché l’edificio era stato dichiarato abitazione principale. C’è poi un illecito edilizio: al piano terra ha sede una palestra dell’associazione Kayak Standiana, nonostante l’intero stabile sia accatastato come abitazione. Anche su questo, «la proprietà si è dichiarata disponibile a presentare apposita istanza in sanatoria», si legge nei documenti dell’area Territorio del Comune.

 

I DETTAGLI

 

Il ravvedimento operoso di Josefa Idem alla Ravenna Entrate spa, al fine di regolarizzare la sua situazione Imu, risale al 5 giugno.  E’ il nucleo della relazione che l’area Controllo Economico del Comune romagnolo ha consegnato il 12 giugno al sindaco Fabrizio Matteucci sulla base di un accertamento tributario scattato dopo alcuni articoli che riferivano di eventuali irregolarità contributive.
Secondo la relazione comunale, il 4 febbraio 2013 "la contribuente ha presentato dichiarazione Imu con la quale, come da norme vigenti, ha indicato ‘nucleo familiare nella residenza del marito’". Due settimane fa è giunto il ravvedimento operoso. Per quanto riguarda l’Ici, i coniugi "hanno considerato abitazione principale sia quella in carraia Bezzi che quella in argine destro Lamone". "Conseguentemente non hanno corrisposto l’Ici per gli anni dal 2008 al 2011, fruendo dell’esenzione prevista dalla legge". I risultati della relazione tributaria non erano stati divulgati direttamente dal sindaco Fabrizio Matteucci per ragioni legate a questioni di privacy, come dichiarato dallo stesso primo cittadino, che rispondendo a un’interrogazione del vice-coordinatore comunale e coordinatore provinciale del Pdl, Alberto Ancarani, aveva peroricordato la possibilità per i consiglieri comunali di accedere agli atti.

 

A quel punto il capogruppo della lista civica d’opposizione ‘Per Ravenna’, Alvaro Ancisi, aveva precisato in una nota che "oltre all’errore compiuto, sul quale mi sento sin d’ora di esprimere un giudizio politico negativo", c’era di mezzo un possibile abuso edilizio dato che l’edificio al cui secondo piano abita la Idem "potrebbe essere stato interamente accatastato come abitazione", ma "almeno al piano terra è adibito a palestra". Si tratta della ‘Jajo Gym’, nel cui sito internet si vedono anche foto della Idem con medaglie assieme all’ex sindaco ed ex senatore Pd Vidmer Mercatali.

 

Secondo un documento pubblicato dal ‘Fatto Quotidiano’, l’area Economia e Territorio del Comune ravennate l’11 giugno scorso aveva compiuto nell’edificio un ‘’accertamento di illecito’’ a carico della stessa Idem e dell’affittuario-gestore della palestra, una società dilettantistica locale, in merito alla ‘’realizzazione di opere in assenza di titolo in corrispondenza ad edificio adibito a civile abitazione’’. Da ciò sono emerse presunte irregolarità legate alla sala attrezzi, alla taverna soggiorno, allo studio, ai servizi igienici e allo spogliatoio "a servizio dell’attività di palestra". Al vaglio anche la posizione dei condizionatori. Ma soprattutto - vi si legge - "non risulta presentata la prescritta richiesta di conformità edilizia e agibilità". Il tutto "configura un intervento di cambio d’uso senza opere". A oggi "l’unità immobiliare è unica e censita come abitazione". La proprietà - prosegue la relazione - "si è messa in contatto con gli uffici amministrativi"dichiarandosi "disponibile a presentare apposita istanza di sanatoria".
Un quadro alla luce del quale Pietro Vandini, capogruppo consiliare M5S, in una nota ha sollecitato accertamenti della Guardia di Finanza "per chiarire la posizione fiscale e l’eventuale rapporto tra la società dilettantistica e il ministro".

 

LA MOZIONE DI SFIDUCIA DELLA LEGA NORD

La Lega Nord ha presentato una mozione di sfiducia alla Camera e al Senato nei confronti del ministro Josefa Idem in seguito alle notizie sulla presunta evasione del ministro sulle tasse sugli immobili. Ne danno notizia i capigruppo del Carroccio Massimo Bitonci e Giancarlo Giorgetti.
“Deve dimettersi - dicono i due capigruppo - quello che è accaduto è gravissimo. Al di là dei possibili risvolti giudiziari, è inaccettabile scoprire che su un ministro della Repubblica gravino accuse di furberie per aggirare il pagamento di imposte mentre ci sono famiglie e imprese in difficoltà perché non riescono a far fronte agli enormi carichi fiscali”.