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Politica

Elezioni a Ravenna, il candidato sindaco Barattoni (Pd) si presenta. L’idea: una piazza coperta per i giovani

Al porto la prima uscita pubblica di colui che si candida a succedere a Michele de Pascale, ecco il suo programma. Il suo slogan è ‘Ravenna fa squadra’

Alessandro Barattoni ha scelto il porto di Ravenna per lanciare la sua campagna elettorale come candidato sindaco del Pd e del centrosinistra in vista delle amministrative 2025

Alessandro Barattoni ha scelto il porto di Ravenna per lanciare la sua campagna elettorale come candidato sindaco del Pd e del centrosinistra in vista delle amministrative 2025

Ravenna, 22 febbraio 2025 – L’odore di ruggine, la polvere sul fondo irregolare, il disordine dei pallet e delle lamiere accavallate, una gru parcheggiata che spunta dietro il palco: Alessandro Barattoni ha scelto il porto di Ravenna per lanciare la sua campagna elettorale come candidato sindaco del Pd e del centrosinistra in vista delle amministrative 2025.

“So che c’erano sedi più calde, più comode – esordisce – ma da è qui che mi è sembrato più giusto partire: in questi androni c’è la nostra storia, quella dei lavoratori che riportarono il nome di Ravenna sulle grandi mappe, e qui sono in corso i progetti in cui crediamo per la rigenerazione urbana degli spazi, che per noi significano che nulla è fuori posto, che ogni spazio e ogni persona può essere valorizzato al meglio”.

Un ingresso puntuale e determinato

Barattoni, 42 anni, segretario del Pd ravennate dal 2017 e prima ancora consigliere comunale, sale sul palco alle 11, puntualissimo come nello stile del personaggio: è arrivato in bicicletta, attraversando i giardini Speyer insieme a un collega, come un qualunque pendolare.

Punti programmatici della campagna

Molti nel Pd italiano vorrebbero essere al suo posto – Ravenna è ancora la città in cui meno è in discussione la presa del partito sugli elettori e su vari settori chiave del mondo produttivo – eppure il candidato sembra ricercare le scomodità: “So che c’erano sedi più calde, più ordinate, ma è da qui che volevo partire”.

In questo anfratto del porto, cambiato pochissimo da quando al posto di Barattoni c’erano i primi candidati socialisti e repubblicani, 130 anni fa, il segretario dem scandisce le parole d’ordine di una campagna elettorale tutta cucita sulle necessità più quotidiane dei ravennati. Una parola – gratuito – torna ciclicamente nel suo discorso, a scandire tutti i punti programmatici: "E’ tempo di dirci che servono trasporti pubblici gratuiti, che attraversino città e quartieri periferici per portare le persone alle porte del centro – esordisce Barattoni –. Non sarà un costo per la città, ma un investimento per la ripresa del commercio al dettaglio. Un fronte su cui però che occorre un osservatorio sui prezzi dei generi alimentari: Ravenna è diventata una città troppo cara. E non è la nostra natura”, ripete.

Focus sui giovani e sul futuro

Davanti a una platea di assessori, sindaci, storici iscritti, Barattoni sceglie di rivolgersi a chi non è qui: “A quei giovanissimi che per la crisi inflattiva si vedono negate troppe possibilità: per loro stiamo immaginando una piazza coperta in cui fare sport, socialità, associazionismo. Uno spazio gratuito e non commerciale. Abbiamo già in mente dove, ma ve lo diremo solo fra qualche giorno”.

Lo slogan scelto da Barattoni è ‘Ravenna fa squadra’: “Questa è una città cresciuta, come tutte le realtà portuali, anche grazie al lavoro di chi non conoscevamo. Vogliamo fare una campagna elettorale pensando a chi arriverà a Ravenna fra qualche anno. Ci occuperemo delle speranze ma anche delle preoccupazioni”.

Prospettive per il porto di Ravenna

Sul porto si addensano molte nubi: il declassamento doganale, ma anche l'avvento di un’epoca protezionistica, la frattura nel rapporto fra Europa e Stati Uniti. “Se occorrerà reimmaginare il futuro allora lo faremo – conclude Barattoni –. Il nostro porto è tornato uno scalo di rilevanza nazionale: ci sono grandi margini per progettare nuovi collegamenti con l’Oriente”.