Zingaretti a Ravenna chiude la Festa dell'Unità: "Adesso in Italia si cambia tutto"

"La priorità deve essere il lavoro". In attesa del discorso del segretario del Pd i militanti cantano 'Bandiera rossa' e 'Bella Ciao'

Zingaretti tra i volontari alla Festa dell'Unità di Ravenna (Ansa)

Zingaretti tra i volontari alla Festa dell'Unità di Ravenna (Ansa)

Ravenna, 8 settembre 2019 - Poteva arrivare alla festa Pd in piena campagna elettorale, tra violente polemiche partitiche e lacerazioni interne. Oppure con le ossa rotte per un possibile naufragio delle trattative con il M5s. Invece il segretario nazionale dei democratici, Nicola Zingaretti, nella sala Benigno Zaccagnini chiude la Festa nazionale dell’Unità con il vento favorevole, o comunque con un’ampia apertura di credito. C’è un governo giallorosso che ha appena giurato, l’ex premier Paolo Gentiloni che va in Europa per presiedere una Commissione. E anche con lo spread, con la quale ormai facciamo i conti quotidianamente, sotto controllo. 

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E' vero che Carlo Calenda è sul piede di guerra, che Matteo Renzi ha ancora tutti i suoi uomini in Parlamento e con diversi ministri ‘amici’, però questo scorcio d’estate poteva finire peggio. Per il futuro si vedrà.  Ecco perché la venuta di Zingaretti oggi a Ravenna è piena di motivi di interesse, soprattutto per quanto riguarda il Governo, la sua durata, la sua mission.

"Avanti popolo alla riscossa, bandiera rossa trionferà", è il canto che si è levato dalla platea della sala centrale della festa dell'Unità, in attesa del discorso conclusivo del segretario. Aspettando l'intervento, i militanti hanno intonato anche 'Bella ciao'.

"Nella politica, e in particolare nel Pd, ha prevalso la ragione, abbiamo combattuto tutti uniti, tutti per lo stesso obiettivo. Il Pd, in uno dei momenti più drammatici della nostra storia, ha vinto perché affrontato questo tornante con l'unità, finalmente nel Pd si è affermato il primato del 'noi' ed è stata sconfitta l'ossessione dell'io", ha detto il segretario del Pd dal palco. 

"A Conte chiediamo lealtà e saremo leali, tutti dobbiamo essere convinti che tra nemici non si governa per il bene dell'Italia e quindi dobbiamo cambiare passo", ha aggiunto Zingaretti, e poi: "È tornato il tempo di rialzarsi in piedi, in queste settimana è stata l'azione della politica che dopo mesi di litigi, odio,che ci fa dire: adesso in Italia si cambia tutto".

Zingaretti lancia un invito al Governo: "Il lavoro e un piano di incentivi alle imprese che vogliono investire, e risorse per lo sviluppo sono la priorità. Per questo ora non parleremo più di flat tax la tassaì ingiusta. Con consumi fermi e condizioni di vita difficili, noi vogliamo abbassare le tasse ai redditi più bassi. Il mondo brucia, si consuma in maniera molto più veloce di quanto ci si potesse immaginare, l'Italia nuova sarà quella dello sviluppo sostenibile. Ai ragazzi di questa Europa, i nostri padri hanno garantito la pace. La nostra missione etica culturale ora, in questo secolo è pensare a un modello di sviluppo diverso, basato su la sostenibilità ambientale e sociale per i prossimi 100 anni". 

Prima di Zingaretti sono intervenuti Ouidad Bakkali, Alessandro Barattoni, Stefano Bonaccini, Paolo Calvano, Michele de Pascale. "Io non avevo mai visto il Partito democratico così unito e questo è un merito di Nicola Zingaretti. Il segretario mi ha chiesto di cosa abbiamo bisogno in vista delle elezioni regionali. Di tante cose, ma di una in particolare: che non ricominciate a litigare, non ne possiamo più", ha detto il Governatore dell'Emilia Romagna Bonaccini. E poi: "Caro Salvini tu hai governato male l'Italia per oltre un anno. Noi governiamo questa regione e se l'Italia si chiamasse Emilia Romagna sarebbe un paese migliore".