Cervia, drone e battellino radiocomandati a caccia di frammenti di bomba

L’operazione finanziata dalla Cooperativa bagnini (FOTO)

Cervia, drone e battellino radiocomandati per rilevare frammenti di bomba (foto Zani)

FOTO PIERO CERVIA 06/03/2014 RILEVAMENTI 01.

Cervia (Ravenna), 8 agosto 2014 - Spiaggia e mare scrutati da droni e minibattelli teleguidati (FOTO). L’obiettivo è quello di individuare materiale sommerso o immerso di varia natura e provenienza. Ieri mattina, fin dalle prime ore dell’alba, nel tratto compreso fra il porto canale, lato Milano Marittima, per circa quattrocento metri verso nord, è stata intrapresa un’attività di rilevazione sperimentale secondo un progetto innovativo realizzato dalla Coop Bagnini in accordo con l’Amministrazione comunale ed in collaborazione con Servin, Aerodron, Siralab Robotics.

Sono stati utilizzati due ‘specialisti’: un drone Apr ed un battello a guida autonoma dotato di telecamera. Per le indagini aeree è stato impiegato l’esacottero di tipo FS06 che ha effettuato un rilievo video e fotografico in aree di moduli di 200 metri di lunghezza e 10 di altezza, estendendosi verso il mare fino al punto in cui non è più visibile il fondale in trasparenza. Il battello sperimentale Mav01, dotato di telecamera subacquea, guida automatica con gps, ha scandagliato il fondo marino assicurando totale copertura senza lasciare zone non riprese. Le azioni si sono svolte in totale condizione di sicurezza in quanto gli apparecchi, di ridotte dimensioni e leggeri, sono dotati di sistemi di arresto.

«All’indomani del rinvenimento di frammenti di bomba al fosforo in spiaggia a Milano Marittima — dice il presidente della Cooperativa, Danilo Piraccini — ci siamo attivati al fine di trovare soluzioni per la tutela dei cittadini e dei turisti. Dopo aver individuato due società che disponevano di apparecchi idonei, dieci giorni fa abbiamo effettuato il sopralluogo. Non appena saranno pronti i risultati delle analisi sarà compito dell’Amministrazione comunale decidere come intervenire. Cambiando software ai dispositivi si possono effettuare ricerche anche per l’individuazione di siti inquinanti e di pericolo frane. La tecnologia può aprire nuovi scenari e nuovi utilizzi».

«Quando si lavora in sinergia e collaborazione — dichiarano gli assessori Gianni Grandu e Roberta Penso — si possono sviluppare progetti innovativi in tema di prevenzione e sicurezza. Ed è quello che si è concretizzato ieri mattina con la sperimentazione attraverso sistemi tecnologicamente avanzati per poter verificare ed eventualmente individuare la presenza in acqua o sull’arenile di materiali pericolosi da sottoporre alle procedure di rimozione e bonifica per eventuali al massimo le possibilità di rischi». L’intervento è stato presidiato da un gruppo di lavoro di cui facevano parte anche Autorità marittima, Polizia municipale ed associazione di Protezione civile ‘Lance CB’.