Eva Sangiorgi, una faentina alla direzione della Viennale

La 39enne di Castel Bolognese sarà la prima direttrice non viennese a dirigere l'importante rassegna cinematografica. "Sono stupita e orgogliosa"

Eva Sangiorgi

Eva Sangiorgi

Faenza (ravenna), 17 gennaio 2018 - La faentina Eva Sangiorgi è stata nominata direttrice della Viennale di Vienna, uno dei festival internazionali del cinema più prestigiosi del panorama europeo. L’ennesima tappa di una carriera ricca di riconoscimenti e collaborazioni che porta la 39enne di Castel Bolognese ad essere una sorta di ‘eroina dei due mondi’, grazie alle sue esperienze in Centro America e in Europa.

Dopo essersi laureata all’Università di Bologna in Scienze della Comunicazione nel 2005, Sangiorgi ha studiato Storia dell’Arte all’Università Nazionale Autonoma del Messico, e proprio a Città del Messico ha fondato il festival cinematografico internazionale FICUNAM nell'aprile 2010. Ad inizio gennaio è stata scelta come direttrice della Viennale tra ventinove candidati, incarico che le è stato affidato per tre anni con possibilità di estenderne la durata, e nelle prossime settimane lavorerà per l’edizione 2018 che si terrà dal 25 ottobre all’8 novembre.

“Sono molto sorpresa e ovviamente orgogliosa di questa nomina – dice Sangiorgi – e non pensavo che una simile opportunità potesse capitarmi, vista la mia giovane età. La Viennale è un festival che mi piace tantissimo e che frequento tutti gli anni: conoscevo il direttore precedente e anche l’ambiente viennese, ma non parlo neanche tedesco e quindi sono doppiamente stupita. C’è stato un bando pubblico e ho ricevuto impulsi a partecipare, così ho presentato la candidatura per mettermi alla prova”.

Prima di lei, soltanto viennesi hanno ricoperto quel ruolo: cosa ha spinto gli organizzatori a sceglierla tra tanti candidati? “Vivo in Messico da quindici anni per questioni lavorative e dopo aver fondato il progetto FICUNAM lo sto curando in ogni edizione: questo probabilmente è stato il punto fatidico, perché credo sia stato premiato il fatto di avere esperienze internazionali riguardo all’organizzazione dei festival”. Il suo nuovo ruolo a Vienna le consentirà di continuare a seguire il FICUNAM? “Devo concentrarmi sulla prossima edizione della Viennale e imparare il tedesco, ma essendo nel consiglio del progetto culturale dell’università messicana, una volta all’anno ritornerò in Messico. In questi giorni sono a Città del Messico per curare l’edizione 2018 che si terrà dal 28 febbraio al 6 marzo poi dal 27 marzo mi trasferirò a Vienna”. La Viennale è un festival atipico dove non vengono assegnati premi. “Non è un festival concentrato sulle premiere mondiali come per esempio quelli di Cannes, Venezia, Berlino e San Sebastian, ma raccoglie tutto quello che propone il cinema d’autore nell’anno solare e infatti si tiene ad ottobre. Non ci sono red carpet o sfilate: soltanto un rapporto diretto con le persone, perché è pensato per il pubblico per creare un ambiente dinamico. La linea del festival è stata determinata dal direttore precedente che è rimasto in carica venti anni e continuerò a seguirla. Tra i registi c’è stato anche il ravennate Yuri Ancarani, professionista che stimo molto”. Vienna inoltre è più vicina a Faenza di Città del Messico... “Due o tre volte all’anno sono sempre ritornata a casa a trovare mio padre e i miei amici e l’ultima è stata a Natale. Nei prossimi mesi non avrò tante vacanze, ma di sicuro questa vicinanza mi farà tornare più spesso nella mia città”.