Ravenna, stasera all’Alighieri c’è Manuel Agnelli

Il frontman degli Afterhours in teatro con il suo spettacolo inedito ‘An Evening with Manuel Agnelli’

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Ravenna, 26 novembre 2019 - Frontman del gruppo rock Afterhours , produttore, giudice di tre edizioni di X Factor: lui è Manuel Agnelli , che dopo il grande successo della scorsa primavera torna nei teatri con il suo spettacolo inedito ‘An Evening with Manuel Agnelli’. Questa sera sarà sul palco del Teatro Alighieri di Ravenna alle ore 21 accompagnato da Rodrigo D’Erasmo, violinista, polistrumentista e arrangiatore, suo sodale ormai da anni in vari progetti. Una serata confidenziale, tra musica e racconti, con uno degli artisti più importanti della musica indipendente italiana. Biglietti da 34,50 a 46 euro. Agnelli, che serata passeremo con lei? «Lo spettacolo è radicalmente diverso da quello degli Afterhours. È veramente molto minimalista. Questo tour musicalmente è un ritorno alle radici e il teatro è un posto che ti porta ad ascoltare le cose in un’altra maniera». Un Manuel Agnelli diverso da quello che abbiamo sempre visto sul palco con gli Afterhours? «Il concerto live con la band davanti a migliaia di persone è una cosa potentissima, dove buttiamo dentro un sacco di violenza sonora, di energia. Però, paradossalmente, l’ho sempre pensato come un viaggio interiore, per cui non ho mai detto una parola, pochissime volte ho detto ‘grazie’, perché pensavo che la musica parlasse da sola. In teatro mi posso permettere una posizione completamente diversa, che per me è una scoperta: racconto. E mi piace pensarlo come un dialogo perché parlo spesso rivolgendomi direttamente al pubblico». E da rocker, come ci sente sul palco di un teatro? «C’è un sacco di divertimento, questo tour l’abbiamo fatto soprattutto per quello. Senza una produzione galattica dietro: così decidiamo la scaletta a cena prima di salire sul palco e la possiamo cambiare tutti i giorni. Una cosa più semplice, tornare a suonare con quel tipo di istintualità lì». Cosa racconterà? «Ho scelto brani sia degli Afterhours che di altri per raccontare me stesso, il mondo di oggi e il mondo che ho vissuto». Intende il mondo musicale in cui è cresciuto? «Non solo. Anche il mondo a livello sociale. Per esempio al Primo Maggio ho fatto il brano dei Nirvana ‘You Know You’re Right’ che è un pezzo abbastanza simbolico per me, anche se in questa tornata del tour non la farò. Ceausescu, L’Unione Sovietica, Gorbaciov, Arafat e Rabin, in Italia avevamo mani pulite… e poi i Nirvana che arrivano in classifica con musica che fino a cinque anni prima sembrava impossibile ascoltare in radio… Ci abbiamo creduto, in una rivoluzione che non è mai accaduta». Ha sempre sostenuto che la musica ha un grande valore culturale. Lo crede ancora? «Credo sia una cosa oramai assodata. La musica aiuta a formare e a divulgare. Sentirmi dire oggi che la musica è solo intrattenimento mi sembra un discorso fatto in cattiva fede. La musica fa informazione, come tutte le arti. Racconta il proprio tempo, ed è anche aggregazione, non dimentichiamoci questa cosa, non diamola per scontata. Insegnare alle persone a incontrarsi fisicamente, nell’era di internet, secondo me è una cosa importantis sima». La rivedremo presto anche con gli Afterhours al completo? «Faremo cose centellinate, per non perdere la magia. Sicuramente un disco nuovo: questa formazione ha ancora un sacco di cose da dire».