Baroncini in altura per rifinire la condizione

Il corridore di Massa Lombarda, dopo i 2 quinti posti ai ’Tricolori’, si allenerà 3 settimane a Livigno in vista degli impegni in Belgio e Polonia

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Ha funzionato perfettamente un anno fa. Perché non dovrebbe funzionare quest’anno? Su questa base il ciclista mnassese Filippo Baroncini, campione del mondo Under23 in carica, oggi professionista con la Trek Segafredo, dopo i due quinti posti ai campionati italiani Assoluti, sia nella corsa in linea che nella prova a cronometro, sta per partire per tre settimane di lavoro in altura, a Livigno. Lavoro svolto anche un anno fa quando diede un grande sprint alla seconda parte della sua stagione 2021, culminata con la maglia iridata.

"Tornerò il 20 luglio – racconta lo stesso ciclista di Massa Lombarda – dopo aver svolto un programma studiato appositamente anche se sarò da solo. Del resto ha funzionato molto bene un anno fa. Il lavoro in altura sicuramente ti dà qualcosa in più di quanto non ti tolga, anche se in questo momento dell’anno mi sento in forma e dover rinunciare a correre un po’ mi pesa. La prima settimana sarà di adattamento con un lavoro più soft, mentre dalla seconda salirà via via l’intensità sino all’ultima parte davvero impegnativa. In ogni caso l’altura funziona anche perché ti permette di conservare a lungo la condizione e anche di migliorarla".

I primi mesi da professionista sono vissuti tra alti e bassi, causati soprattutto dagli infortuni o dagli acciacchi fisici. "Un bilancio dolce-amaro – aggiunge Filippo Baroncini – quello di questi primi sei mesi tra i professionisti. Amaro perché l’infortunio mi ha tolto parecchio, soprattutto la partecipazione alle corse cui tenevo di più. Alla frattura si è poi aggiunta un’infezione prima del Giro di Norvegia. Adesso mi sento bene e sono più che soddisfatto del quinto posto nella prova su strada ai campionati italiani. Tra l’altro con squadre non tutte uguali, qualcuno correva da solo, qualche altra formazione aveva magari 15 elementi, non era facile organizzarsi. Sinceramente nel finale penso di essere stato tra quelli che ne avevano di più e questo mi lascia ben sperare per il resto della stagione. Per essere ipercritico mi aspettavo forse qualcosa di più dalla prova a cronometro, ma va detto che è una gara nella quale hanno corso alcuni dei migliori specialisti del mondo e io sto prendendo confidenza col mezzo. Inoltre è stata la cronometro più lunga della mia vita sportiva, 5 chilometri in più di quella del Mondiale Under23, sino a questo momento la più impegnativa che avessi mai corso".

Ancora non ci sono conferme precise sui prossimi impegni agonistici che attendono il corridore massese. Quasi certamente sarà impegnato con la sua Trek Segafredo in due corse a tappe: appena tornato da Livigno, dal 23 al 27 luglio, dovrebbe gareggiare nel Tour de Wallonie, in Belgio. Sarà, poi, la volta del Giro di Polonia: la corsa partirà da Kielce il 30 luglio per la prima frazione e si concluderà a Varsavia il 5 agosto dopo sette intensi giorni di corsa con 23 formazioni al via.

Ugo Bentivogli