Stefano Evangelisti morto, Classe piange l'ex allenatore

Sul campo la squadra lo onora con una vittoria. Mercoledì i funerali

E' morto Stefano Evangelisti, il Classe lo onora con una vittoria (Foto Corelli)

E' morto Stefano Evangelisti, il Classe lo onora con una vittoria (Foto Corelli)

Ravenna, 14 gennaio 2019 - Il treno per la salvezza oggi rischiava di fare a Classe l’ultima fermata se i locali impegnati contro i bresciani del Ciliverghe, anch’essi invischiati nei bassifondi della classifica, non fossero riusciti a prendersi l’intera posta con un 2-0. E lo hanno fatto, peraltro, in una giornata molto triste per lo sport locale, segnata dalla scomparsa a soli 53 anni dell’ex allenatore del Classe, Stefano Evangelisti, che i giocatori hanno onorato nel migliore dei modi, con un successo convicente. 

Come era sua abitudine, Stefano Evangelisti è partito. Questa volta non per andare a seguire una squadra sul campo, ma per andarsene per sempre. Era vissuto così, dedicando il suo tempo le sue emozioni, le sue idee, al gioco del calcio. Aveva esordito giocando in terza categoria proprio con il Classe, all’età di quindici anni, dove lo chiamavano ‘il Cucciolo’. Aveva proseguito poi con il Punta Marina in seconda categoria fino alla Promozione con il Cervia, quindi con il Gambettola dove lo aveva portato il ds Screpis.

Un grave infortunio ai legamenti ne compromise la carriera da giocatore. Da qui la decisione di intraprendere quella da allenatore, occupandosi della degli Allievi nella sua Classe, dove era arrivato col padre Romano dipendente dello zuccherificio. Da mister Evangelisti si rivelò subito un vincente, aggiudicandosi due campionati Juniores provinciali, per poi passare a vincere con il San Pietro in Vincoli la seconda categoria e quindi con il Fosso Ghiaia. Poi con l’Alfonsine per vincere in due occasioni la Promozione e giocare alcuni campionati di Eccellenza ad alto livello.

Altre esperienze, a Lavezzola, a Faenza due volte, quindi il ritorno nel 2014 a Classe, che con lui alla guida ha vissuto questi ultimi cinque anni con una corsa di testa senza respiro. Playoff di Promozione e salto in Eccellenza. Quinto posto, terzo, secondo e vittoria nello spareggio delle seconde classificate, con ripescaggio in serie D per meriti sportivi. «Una corsa in apnea – ci dice patron Antonio Cavina, che non riesce a nascondere l’emozione –. Con lui ci incontravamo al campo ogni sabato mattina e parlavamo di calcio. So che mi mancheranno le sue valutazioni e i suoi pareri, ero stato il suo capitano in campo quando iniziò a giocare e siamo sempre rimasti legati. Il Classe in serie D è stata la soddisfazione di tutti e due che abbiamo voluto provare con l’incoscienza dei sognatori. Abbiamo esordito vincendo la prima gara di questa per noi incredibile nuova categoria, battendo una società storica come il Fanfulla, eravamo felici ma lui non stava già bene e alla seconda partita, in trasferta a Mazzano nel bresciano persa per tre a due. Tornando a casa mi disse che doveva ricoverarsi perché il malessere che da qualche tempo lo perseguitava andava curato con cure che di presentavano lunghe e dolorose. Oggi nella gara di ritorno con quella squadra, il Ciliverghe appunto, ha chiuso per sempre il suo capitolo terreno, lasciando il nostro Classe da vincente. Oggi sul campo ho visto nei miei giocatori, nel nostro attuale allenatore, che non sapevano ancora nulla, una energia, una forza, una determinazione incredibile che ci ha portato di nuovo alla vittoria».

Anche il ds Matteo Guardigli è affranto: «Sono stato giocatore per tre anni con lui con la responsabilità di capitano. Nell’ultimo anno e mezzo ho collaborato come dirigente a fare le squadre che con i nostri pochi mezzi potevamo assemblare ma che lui sapeva motivare ai massimi livelli mantenendo sempre la calma e una forza persuasiva incredibile, sapeva sempre ottenere il massimo della collaborazione da tutti noi con i suoi discorsi motivati. Per noi è stato un maestro di sport e di vita e mi sembra impossibile pensare di non sentire più i suoi urli di incitamento in campo». Lascia il babbo Romano, la moglie Sirenetta e i figli Luca e Martina, giovane e affermata scrittrice e nostra collaboratrice per le pagine della cultura nazionale. 

I funerali. I funerali di Stefano Evangelisti si svolgeranno mercoledì, con partenza alle 14 dalla camera mortuaria. La cerimonia si terrà alla basilica di Sant’Apollinare in Classe, frazione dove Evangelisti risiedeva. Al termine del rito, il feretro transiterà dal campo sportivo di via Classense, dove lo stesso Evangelisti – da calciatore – aveva visto nascere il sodalizio biancorosso assieme all’attuale presidente Antonio Cavina. Negli ultimi 5 anni da allenatore, Evangelisti aveva portato la squadra ravennate dal campionato di Promozione fino alla serie D, dove attualmente sta cercando di evitare la retrocessione. La notizia della scomparsa di Stefano Evangelisti – personaggio di straordinaria umanità e di grandi valori morali – si è ben presto propagata in tutto il mondo dello sport locale. Alla famiglia e al Classe sono giunti messaggi di cordoglio e di partecipazione al lutto da tutto il calcio locale e nazionale.

(ha collaborato Roberto Romin)