Consar, storia di un successo Bonitta fu il primo a crederci

L’Under 19 ha vinto il campionato nazionale. Il coach dodici mesi fa: "Nel 2023 toccherà a noi"

La storia di questo scudetto giovanile comincia 12 mesi fa, quando cadde l’ultimo pallone della sfida ai quarti con Monza, 6 km da Brugherio, la città dei "Diavoli" che ha provato, anche nei quarti di questa edizione 2023, a chiudere il percorso ravennate. Bonitta sentì di spendere una parola importante: "Il prossimo anno vinciamo noi". Sapendo che, a differenza di altre squadre, poteva affrontare la competizione con lo stesso gruppo, mentre molti degli avversari andavano fuori età e le rose erano da ricostruire. E che i suoi ragazzi potranno avvantaggiarsi di un anno di crescita nella rosa della Consar RCM di A2. Due di loro, Bovolenta e Orioli, saranno persino titolari. Un terzo, Mancini, lo diverrà dopo il controverso addio di Coscione. Quasi tutti gli altri in panchina, con saltuarie e preziose esperienze di campo. Bonitta li affida al timido e flemmatico vice Francesco Guarnieri che, con il suo profilo basso, sarà la chiave della gestione tecnica, tattica e mentale del gruppo. Ad Agropoli (sconfitta Trentino 3-1) il premio MVP è andato ad Alessandro Bovolenta, un ragazzo che - a 19 anni compiuti proprio il sabato di quel quarto di finale vinto allo spasimo dopo aver annullato un match ball – sembra essere passato attraverso cento vite umane e sportive, senza perdere quella semplicità scanzonata in cui è impossibile, per chi ha abbastanza anni, non ritrovare il "marchio" di papà Vigor.

Il suo gesto alla premiazione (che ha condiviso con l’infortunato Truocchio) ha destato meraviglia e commozione anche fra il pubblico neutrale presente ad Agropoli. Ora lo aspetta un brevissimo break da utilizzare per prendere (come altri compagni) la maturità e poi mettersi agli ordini di De Giorgi per l’esperienza in VNL con la Nazionale maggiore. Un titolo nazionale mancava dal 2000 (gli U16 di Pasini con Zauli, Zoli, Focchi, Ruocchio e la riserva Stefano Mengozzi vinsero a Reggio Calabria contro la Sisley). Negli Anni Novanta il Messaggero dei grandi talenti (Rosalba, Zlatanov, Lirutti e lo stesso Bovolenta sr, con Skiba e Bonitta in panca) si impose a ripetizione in ogni categoria. La Consar RCM 2023, pur con meno mezzi, ha pescato in Sicilia (Orto), in Toscana (Truocchio e Chiella), in Emilia (Minniti e Chirila) e in Romagna dove, a volte grazie al progetto InVolley, sono arrivati da Cesena (Orioli), Cervia (Pascucci), Bellaria (Mancini), Cesenatico (Capiozzo e Falzaresi) e Lidi ferraresi (Candito). Il coro "Romagna Mia", cantato dai parenti dei giocatori al seguito, ricco di significati speciali e appoggiato anche dalla regia del palasport, ha avuto quindi tutta la ragione d’essere. Aggiungiamo anche che il libero della finalista Trentino era Gianmarco Graziani, figlio di Gigi (pallavolista di B) e di Cinzia Flamigni, pluriscudettata con la Teodora.

Marco Ortolani

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