Dalle acque di Marina a Montecarlo, successo del catamarano ‘green’

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Gli ‘argonauti’ dell’Università di Bologna sono approdati a Montecarlo e hanno dominato la ‘Monaco Energy Boat Challenge’ grazie a Futura, catamarano prototipo realizzato nelle aule del dipartimento di ingegneria Industriale dell’Alma Mater. Primi in acqua, ma non solo. Hanno vinto tutte le gare nella loro categoria, l’Energy, ma sono stati premiati con standing ovation, anche per come hanno saputo presentare la loro imbarcazione e le soluzioni tecniche adottate. Le barche partecipanti avevano alcune caratteristiche uguali, tutti catamarani monoposto, per il resto ognuna era unica. Futura è stata progettata e costruita nei laboratori della università, utilizzando materiali di recupero: il motore è alimentato da batteria elettrica, una cella a idrogeno e tre pannelli fotovoltaici. In giugno gli ‘Argonauti’ e Futura hanno fatto gli ultimi test in mare a Marina di Ravenna, ospiti del Centro velico, dove hanno fatto tesoro dei consigli del velista Matteo Plazzi.

La Monaco Energy Boat Challenge è una vetrina internazionale per barche ‘green’, con motori a impatto zero, occasione di confronto per la nautica di domani. All’8ª edizione della kermesse erano iscritte 32 squadre iscritte, di cui 22 universitarie, in rappresentanza di 17 Paesi. Uni.Bo.A.T (acronimo di UniBo Argonauts Team) alla presenza del rettore Francesco Ubertini si è classificata prima in tutte le competizioni: velocità, slalom, endurance. "E’ un successo dei ragazzi – dice il professor Nicolò Cavina, del dipartimento di Ingegneria Industriale e responsabile del progetto – la superiorità in acqua è stata notevole. Pur mantenendo una certa umiltà, i ragazzi possono essere orgogliosi del loro lavoro. Sono stati capaci di lavorare in gruppo, di applicare le loro conoscenze, riuscendo a superare le difficoltà". Il gruppo inizialmente piccolo, si è allargato coinvolgendo 25 persone fra dottorandi e studenti di vari corsi di ingegneria.

"Come Università di Bologna – spiega il docente – partecipiamo da una decina d’anni a manifestazioni per auto e moto sostenibili, quest’anno abbiamo debuttato nella nautica. Questi progetti innovativi danno agli studenti l’opportunità di applicare i loro studi, e gli offrono uno sguardo diverso sul futuro, perché sono loro che devono portare nelle aziende determinazione e capacità di innovare. Per questo mi ha fatto molto piacere anche il loro successo nelle presentazione. Guido Scocozza, team leader e pilota, e Saverio Ottaviano, direttore tecnico del team – conclude il Cavina – hanno curato molto anche questo aspetto della partecipazione, tanto che solo a Uni.Bo.A.T. pubblico e giuria hanno riservato una standing ovation".

Claudia Liverani