De Grazia, quel rosso da cancellare "Con la capolista ce la giochiamo"

Domenica per il Ravenna c’è il Padova, la mezzala ricorda e fa ammenda sull’espulsione con il Modena da ex

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Lorenzo De Grazia, 25 anni da Ascoli Piceno, è la mezzala su cui il Ravenna puntava per il salto di qualità. Giunto a inizio ottobre dal Modena, ha firmato un contratto biennale. A lui si chiedono qualità e quantità. Ma intanto c’è da digerire il ko di Mantova.

De Grazia, si poteva fare meglio al ‘Martelli’?

"Una volta che passi in vantaggio a Mantova, e che vai al riposo sull’1-0, dovevamo fare meglio sul piano della gestione della partita e sul piano della cattiveria. Abbiamo commesso errori che si possono evitare. La partita si era messa a nostro favore e non è possibile vederla cambiare nel giro di 3 minuti. A noi servono punti e sapevamo che, fuori casa, eravamo a secco. Un punto avrebbe dato morale".

A fine partita, mister Colucci ha spiegato che, in certi frangenti, sarebbe stato necessario più mestiere. A cosa si riferiva?

"In alcuni momenti dobbiamo essere più scaltri e più ‘esperti’. Anche se siamo una squadra giovane, dobbiamo sapere come portare a casa i punti, soprattutto quando una partita ti gira a favore. Nel 1° tempo, nonostante un paio di occasioni avversarie, siamo passati in vantaggio. È stato un peccato incassare 2 gol in pochi minuti. Dobbiamo migliorare nella gestione del match e nell’attenzione".

I 24 gol al passivo costituiscono un fardello pesantissimo da portare.

"Il problema non è solo della difesa. Tutta la squadra deve migliorare. Poi, ovviamente, ci sono gli aspetti individuali, ma quello su cui dobbiamo lavorare, è la fase collettiva e di gruppo".

Quando si passa in vantaggio in trasferta, cosa passa per la testa dei giocatori di una squadra che ha sempre perso lontano da casa?

"Le sensazioni dal campo erano positive. Nel primo tempo avevamo costruito qualche spunto interessante, poi è arrivato anche il nostro gol. Purtroppo però, nella ripresa, è avvenuto il ribaltone. Ci abbiamo provato a reagire negli ultimi 20’, ma non è stato sufficiente. Dopo il 2-1, la partita era ancora lunga e si sarebbe potuto fare sicuramente qualcosa di più".

Una delle sue prime apparizioni in giallorosso si è rivelata un flop. Cosa ricorda del ritorno a Modena da ex e di quel minuto giocato prima del cartellino rosso?

"Ho esordito in casa contro la Vis Pesaro, poi a Modena, appena entrato, un avversario mi si è attaccato alla maglia e non si staccava più. L’arbitro non fischiava e ho reagito con una spinta e una strattonata. L’arbitro l’ha interpretata come un pugno o un fallo di reazione. Non ho mai ricevuto una espulsione in vita mia, poi in questo modo... mi è dispiaciuto molto, volevo rendermi utile, e invece ho lasciato la squadra in 10".

Domenica c’è il Padova, forse non è la gara più adatta per organizzare la ‘ripresa’.

"Sappiamo che affronteremo la capolista. Questo è il mio 4° campionato di serie C e posso dire di aver imparato che si tratta di un torneo strano, dove tutti possono vincere contro tutti. È molto equilibrato e può succedere di tutto. Non vedo una favorita o una sfavorita".

Roberto Romin