E’ tornato anche Zanini, la Consar sta completando i ranghi

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Ljaftov, Vukasinovic e oggi, anche coach Emanuele Zanini – uscito a testa altissima agli ottavi di finale degli Europei con la sua Croazia, perdendo 3-1 il derby con la Slovenia – questi gli ultimi arrivi in casa Consar Rcm. La formazione ravennate sta dunque completando i ranghi. A stretto giro si unirà anche la quarta ‘banda’, ovvero l’azzurrino Orioli.

Domani, giovedì, a Perugia, per il secondo test precampionato, la Consar sarà praticamente al completo. Almeno sulla carta. Perché, l’amalgama e la chimica di squadra, sono ancora un po’ lontane. Ma, da qualche parte, bisogna pur cominciare. E allora, dopo il non troppo entusiasmante 2-2 al debutto stagionale contro Portomaggiore di serie A3, servirà una piccola accelerata anche sotto il profilo del gioco, posto che, fisicamente, il lavoro svolto in queste prime 3 settimane, servirà poi nei momenti cruciali della stagione.

Fra i giocatori che dovranno suonare la carica anche dalla panchina, c’è l’opposto mancino Niels Klapwijk (nella foto), che domenica compirà 36 anni. Il bomber olandese, ingaggiato come vice del bulgaro Dimitrov, è tornato a Ravenna dopo 8 anni dalla precedente esperienza. Otto anni passati a schiacciare in Turchia, Grecia e Romania: "Stiamo lavorando molto bene come squadra, ma in particolare ci siamo concentrati sulla parte fisica, essendo nella fase ‘preseason’. Ci mancano ancora 3 giocatori, dunque il sestetto è ancora da comporre e, sul campo, non si può lavorare come vorremmo. Tuttavia, fra di noi cresce l’intesa. La città? Dopo 8 anni sono tornato a Ravenna, ed è stato molto bello ritrovare e riscoprire la città che conoscevo. Nella mia mente si erano persi alcuni ricordi, ma adesso, rivivendoli, stanno tornando fuori. Questa sensazione è molto bella".

A sostituire coach Zanini in questa fase è stato il vice Leondino Giombini, che a Ravenna ha giocato 4 anni da titolare in serie A1, e che è considerato di casa: "Finora il lavoro è stato sbilanciato sulla parte fisica più che sulla parte tecnica. E, quel poco di parte tecnica è stato incentrato sulla quantità, più che sulla qualità. Ci sono meccanismi che, oggi, ancora non abbiamo. Manca ovviamente la qualità, e si è visto nel test contro Portomaggiore. Nel corso di questa settimana giocheremo due volte: a Perugia e il ‘ritorno’ con Portomaggiore. La partita, in generale, aiuta a mettere qualcosa in più in termini di qualità, e poi il punteggio, stimola a cercare di non sbagliare e a vincere".

Il rapporto con l’head coach è stato finora esclusivamente telefonico: "Sì, con Zanini – ha concluso Giombini – ci sentiamo quotidianamente al telefono per impostare il lavoro della squadra, sia tecnico, sia fisico, e per organizzare le sedute di allenamento. Io sono gli occhi e il braccio di Zanini; Zanini è la mente che elabora da remoto".