E-Work ancora a zero, ma con tanti meriti

Sia contro Venezia che a Moncalieri la squadra non ha sfigurato, mostrando buone cose e ottime individualità a partire da Davis

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Zero punti, ma tante certezze. Le prime due partite di campionato dell’E-Work hanno avuto un sapore agrodolce, perché la formazione faentina non ha mai demeritato pur non conquistando punti. Se contro Venezia al debutto la missione era impossibile, a Moncalieri mercoledì sera la vittoria è sfuggita per colpa di un episodio nel finale, il tiro da 3 di Hinriksdottir del potenziale supplementare non andato a bersaglio.

"È stata una partita intensa – ha affermato a fine gara la playmaker Giulia Moroni – nella quale abbiamo tenuto un ritmo alto e siamo state aggressive, ma abbiamo avuto troppi blackout, che purtroppo si pagano nei momenti importanti. Non è andata come speravamo: eravamo pronte, ma non sempre sul campo va come ci si aspetta". Come dare torto alla regista ex Sassari: i continui alti e bassi, soprattutto difensivi, hanno infatti portato l’E-Work a concedere canestri evitabili. Trovare continuità sarà fondamentale perché un simile andamento ‘ad elastico’ porta alla dispersione di molte energie fisiche e mentali e alla conseguente mancanza di lucidità nei finali punto a punto.

In questi primi ottanta minuti l’E-Work ha però mostrato anche ottimi segnali, lasciando ben sperare i tifosi in vista del debutto casalingo di domenica, alle 18 al ’PalaBubani’, contro Brescia, gara da vincere ad ogni costo. La miglior notizia arriva dal carattere e dall’aggressività mostrati: nessuno ha mai ha mollato, anche quando la squadra era sotto di parecchi punti. È accaduto con Venezia e soprattutto con Moncalieri, ma purtroppo questa tenuta mentale non è supportata dalla concentrazione.

Altra nota positiva è la profondità del roster con le undici giocatrici, compresa Georgieva, brave a dare il loro contributo anche solo per pochi minuti, permettendo di mantenere sempre alta l’intensità. Passando alle singole, l’asse Davis–Kunaiyi-Akpanah ha già incantato. La guardia statunitense è parsa molto motivata, volendo mostrare il proprio valore dopo la tormentata estate faentina e basta vedere la sua espressione del volto per accorgersene. All’esordio ha messo a referto 15 punti e 16 a Moncalieri, prendendo sempre per mano la squadra, tanto che in molte occasioni o costruiva conclusioni personali o serviva assist alle compagne. È insomma diventata la leader che tutti si attendevano.

Kunaiyi-Akpanah sta invece viaggiando a ‘doppie-doppie’ 11 punti+11 rimbalzi domenica contro Veneizqa e 21+18 mercoledì in Piemonte confermando l’incredibile strapotere fisico che colma alcune lacune nella marcatura delle avversarie. Molto bene anche Hinriksdottir, mostratasi ottima tiratrice dalla lunga distanza e quella giocatrice talentuosa di cui tanto si parlava al suo arrivo.

L’unica nota stonata appare Niedzwiedzka: la polacca non è ancora entrata negli schemi di gioco, ma le qualità non le mancano ed è destinata a diventare presto decisiva.

Luca Del Favero