"Fano, di nuovo tu. Ma sarà un’altra partita"

Il Ravenna a giugno fu spinto formalmente in serie D dai marchigiani, domenica la rivincita. Caidi: "Sarà una gara particolare"

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Cinque ko in 7 giornate, -1 dalla zona salvezza, un solo match senza aver subito reti e, soprattutto, 13 gol al passivo, ovvero – di media – quasi 2 a partita. La parola, allora, alla difesa. E, in particolare a Nebil Caidi, che è partito dalla panchina, e poi, dopo essere stato schierato anche in attacco (negli ultimi 10’ minuti a Legnago alla ricerca del pareggio), si è guadagnato il posto da ‘centrale’ titolare della retroguardia, quando Jidayi è stato ‘promosso’ al ruolo di play per esigenze di copione. Caidi, cominciamo dalla fine, ovvero dal ko 3-0 di Salò.

Qualcosa da salvare?

"Obiettivamente ci sono poche cose positive. È stata una partita molto difficile. Sapevamo di affrontare una squadra forte". Sono stati più i meriti degli avversari o più le colpe del Ravenna?

"Credo sia stato un 50-50. La Feralpisalò è una squadra di qualità, che gioca insieme da anni; però, allo stesso tempo, anche noi non siamo stati ‘cattivi’ come lo eravamo stati il mercoledì contro la Virtus Verona".

Eravate forse stanchi fisicamente, mentalmente e psicologicamente?

"Non lo so, di sicuro era la terza partita in una settimana, e può avere influito. Però era la terza anche per loro, quindi si partiva alla pari".

Sì, si partiva alla pari, ma il Ravenna è stato costruito in corso d’opera, con un considerevole ritardo rispetto alle altre squadre.

"Che il Ravenna sia ‘indietro’ come squadra, è un dato di fatto, perché sappiamo tutti com’è iniziata questa stagione. Dobbiamo cercare di sfruttare queste settimane intere di lavoro per cominciare ad avere una identità ben precisa, iniziando anche noi ad essere più squadra".

Il Ravenna visto a Salò è forse il peggiore delle prime 7 giornate?

"Effettivamente è stata la peggior partita di questo inizio di stagione. Tuttavia, ferma restando la prestazione negativa,bisogna tenere in considerazione anche il livello dell’avversario".

La difesa è ora sotto la lente di ingrandimento. C’è un motivo per spiegare i tanti gol incassati?

"È un problema generale di squadra. Come detto, dobbiamo cercare di diventare ‘squadra’ prima possibile. Una volta trovata la giusta alchimia e la giusta compattezza, allora andrà molto meglio anche la fase difensiva. È normale che, da difensore, dispiaccia prendere tanti gol, ma sono sicuro che, lavorando, arriveranno momenti migliori".

La gioia del gol contro la Virtus Verona?

"È stata una bella vittoria, con doppia gioia, perché segnare è sempre una bella emozione". Domenica arriva il Fano. Rivincita del playout perso a giugno?

"Per chi c’era anche lo scorso anno è una partita particolare. È stato un dispiacere, vissuto in una situazione surreale e ancora oggi difficile da spiegare. Dobbiamo pensare che ora siamo in un campionato nuovo".

Roberto Romin