Gadda "Mancano almeno tre giocatori chiave"

Il mister confermato dal Ravenna: "Squadra giovane e ridimensionata? Tutto vero, ma sarà il campo a decidere le nostre ambizioni"

Mister Massimo Gadda, contento della conferma sulla panchina del Ravenna?

"Molto. Partire dall’inizio mi dà molta motivazione. Ho davvero tanto entusiasmo".

Perché ha accettato?

"Perché mi sono trovato bene. Ho trovato una società molto organizzata. Sono convinto che, al di là delle risorse a disposizione per costruire la squadra, si potrà fare comunque bene, ma senza fare promesse".

Cosa resta della stagione 2022-23?

"Un po’ di rammarico. Potevamo fare meglio. Tutti se lo auguravano. Per quanto mi riguarda, è stata comunque una annata positiva. Abbiamo ottenuto anche risultati importanti. È vero che siamo scivolati su qualche buccia di banana, ma rimane il rapporto coi ragazzi e con tutti coloro che lavorano attorno al Ravenna".

Cos’è mancato?

"Il Ravenna 22-23 era una squadra comunque molto forte e competitiva. È mancata un po’ di mentalità. Il fatto di non poter lottare per la prima posizione, com’era successo l’anno precedente, a volte ha tolto un po’ di motivazioni e di entusiasmo". Questo entusiasmo però pare essere venuto meno non solo alla squadra, ma anche a tutto l’ambiente, tifosi e appassionati compresi.

"Non poter lottare per vincere il campionato, perché c’erano 2 squadre irraggiungibili, ha effettivamente tolto entusiasmo a tutti".

Però il suo Ravenna ha comunque vinto in casa della Giana e quasi ci stava riuscendo a Pistoia...

"È stato un campionato complicato, dal cambio di allenatore al mercato di dicembre, oltre ad un numero elevato di infortuni. Non c’è la controprova, ma resto convinto che il Ravenna non era inferiore a Giana e Pistoiese".

Giriamo pagina. È vero che si profila un campionato al risparmio con un obiettivo ‘diverso’ e con una squadra di giovani?

"Partiamo dal presupposto che, portare avanti un club come il Ravenna in serie D, non è semplice. Chi gestisce, lo fa bene. Le ambizioni? Alla fine si deve passare dal campo, perché è il campo che decide. Non è detto che, partendo a fari spenti, poi ti ritrovi qualche piacevole sorpresa. Si parla di squadra giovane e di ridimensionamento? Tutto vero, ma, ripeto, sarà il campo a decidere le ambizioni".

Cosa servirà?

"Bravura e fortuna nel trovare i giocatori giusti. Sarà un lavoro difficile".

Preoccupato?

"No. Sono stimolato. Sono convinto che il Ravenna costruirà una squadra competitiva. Il lavoro sul campo farà la differenza".

Il Corticella, che ha vinto i playoff e che, appunto, era partito a fari spenti, può essere un esempio da seguire?

"Sì, ma non dimentichiamo che, un conto è fare calcio a Corticella, e un conto è farlo a Ravenna".

Che mercato sarà quello del Ravenna?

"Sarà un mercato di grande pazienza, per trovare giocatori e giovani giusti".

Il primo obiettivo?

"Individuare quei 2-3-4 pezzi importanti per la categoria, come ad esempio il centrale difensivo, il play e l’attaccante. Poi, attorno a loro, andrà costruita la squadra. Dovremo incastrare bene gli under".

Si potrebbe ripartire da Spezzano, Pipicella, Magnanini e Venturni?

"Ci stiamo ragionando, perché sono ragazzi che hanno fatto bene e di cui siamo rimasti molto contenti, senza dimenticare che sono ancora under".

E gli under dell’Academy giallorossa?

"I 4-5 ragazzi che abbiamo aggregato nel corso dell’ultima stagione, faranno parte della rosa. Da Calandrini a Vinci, da Ravaglia a Rambelli, fino a Venturelli. Li valuteremo anche sul medio periodo. Dopo 2-3 mesi vedremo se saranno competitivi. Ho molta fiducia: sono ragazzi con la ‘testa’ giusta".

Roberto Romin

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