Il Cesena è tornato Aumentano i rimpianti

Il Cesena è tornato. Si diceva di stare tranquilli perché il vento avrebbe ripreso a spirare dalla parte giusta e il match vinto al Del Conero lo sancisce con precisione. Si è visto un Cesena maturo, conscio dei propri mezzi seppur messo alla frusta da un’Ancona mai doma e capace fino allo scadere di portare pericoli a Tozzo. Si sapeva che la squadra di Colavitto era molto insidiosa, basti pensare a come vinse al Manuzzi all’andata. Stavolta però gli episodi sono andati dalla parte giusta e alla fine è arrivata una vittoria fondamentale in vista dello scatto finale. Mancano ancora cinque gare al termine della stagione regolare, ci sono quindici punti in palio, non tutto è deciso anche perché, nonostante le vittorie, la Reggiana in particolare, ma anche l’Entella, nonostante il punteggio largo, non sembrano al massimo della loro condizione psicologica o fisica.

Si consolida a livelli parossistici il rimpianto per i punti lasciati per strada, vincendo due delle tre pareggiate il Cesena sarebbe stato davanti ai liguri e a due lunghezze dalla testa. Inutile però continuare a recriminare, non aiuta a fare meglio per il futuro. Che comincia a tingersi di rosa per almeno una mezza dozzina di elementi, scaturiti e confermati dalla trasferta marchigiana. Partiamo dall’alto.

Quei due davanti se sono in giornata fanno paura, protagonisti assoluti nell’attacco migliore del girone. Simone Corazza è capocannoniere e non si fermerà a 17. Accanto a lui i due Shpendi, Stiven ma anche Cristian (la loro assenza contro l’Olbia sarà pesantissima) garantiscono vivacità, esuberanza giovanile e classe di cui l’assist per Corazza è l’esempio. De Rose è tornato forte e sereno, a volte non ha il piedino liftato e preciso, ma in mezzo garantisce qualità assolute in connubio col suo partner perfetto, Brambilla. I due sono complementari, si integrano perfettamente, a loro Bumbu “new deal” offre forza e determinazione. Insomma, Toscano ha trovato il centrocampo migliore, ben coordinato coi due esterni. Adamo non è una sorpresa, Mercadante lo è, Mustacchio può guarire senza fretta in vista della grande volata dei playoff .

Della difesa è persino superfluo parlare: tre califfi forti dappertutto e in ogni fase in cui quello di Silvestri appare per distacco l’acquisto più centrato, e non solo della sessione invernale. Infine ad Ancona le sostituzioni hanno cambiato eccome l’economia del match. Non solo per l’exploit di Cristian ma anche per la prestazione finalmente positiva di Saber. La cui presenza per l’economia della squadra è a dir poco basilare, magari in staffetta con Bumbu.

Era importante vincere ad Ancona per dare continuità e portare entusiasmo in un gruppo abbacchiato dopo la sconfitta nel derby e i tre pareggi. La fase negativa pare passata, ora si può puntare a vincerle tutte. Inutile tracciare tabelle o fare conti, non sarà di certo facile, ma se si vuole colmare il divario ora servono cinque vittorie. Sporche, immeritate, ’rubate’, ma cinque vittorie. Poi si faranno i conti. Di sicuro chi sta davanti tornerebbe a rivedere i fantasmi bianconeri e si sa che nel calcio la condizione fisica è importante, ma quella mentale lo è di più. A volte è meglio essere cacciatore che lepre, anche se la lepre è davanti.

Daniele Zandoli