"Immeritata la sconfitta di Forlì Ora tutti concentrati sul Rimini"

Ettore Mendicino, punta del Ravenna: "Ci teniamo a far bene domenica al ’Benelli’ contro la capolista"

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Ettore Mendicino, trentaduenne attaccante del Ravenna, alla prima stagione fra i dilettanti dopo 13 stagioni di professionismo, è l’alter ego di capitan Guidone nel reparto avanzato giallorosso. Nella sconfitta (2-0) di domenica scorsa al ‘Morgagni’ è entrato nella ripresa al posto di Calì.

Mendicino, cosa non è andato a Forlì?

"Difficile dirlo. Il Ravenna ha giocato comunque una partita da seconda in classifica, e da prima della classe per come ha voluto imporre il proprio gioco. Il Forlì ha sfruttato una buona ripartenza e poi l’episodio del calcio piazzato. Noi siamo stati un po’ ingenui in quell’episodio. Però abbiamo continuato, nel tentativo di ‘fare’ la partita e di riprenderla".

La stanchezza può aver giocato un brutto scherzo?

"Non penso. Ricordo che, gli ultimi 20’, ho visto tanti giocatori del Forlì a terra coi crampi. Noi invece, pur non avendo fatto tutte le sostituzioni, abbiamo continuato a correre più di loro. Eravamo assolutamente in condizione".

Il Forlì ha meritato la vittoria?

"Onestamente non credo. Per mole di gioco e dominio del campo, il Ravenna ha imposto la propria idea di gioco. Chi mastica di calcia, sa che, quando vai sotto con 2 episodi, poi non è facile riaprire la partita. È vero che il Forlì è stato più pericoloso nelle ripartenze, ma come impostazione di gioco e sviluppo del match, il Ravenna ha fatto quello che doveva fare".

Cosa sarebbe servito per realizzare una rimonta simile a quella vista in casa contro l’Aglianese?

"Il nostro atteggiamento è stato sempre lo stesso. Il calcio è bello per questo. Contro l’Aglianese ricordo che siamo riusciti a riaprirla con una giocata di D’Orsi, bravo a trovare la palla dentro di Calì. A Forlì invece, nella ripresa, in un paio di occasioni non siamo riusciti a concludere al meglio. Senza dimenticare il rigore non concesso sulla giocata di Guidone".

Sul piano della classifica, il ko di Forlì non ha bisogno di ‘spiegazioni’. Sul piano del morale invece potrebbe aver lasciato il segno?

"Chi fa calcio sa benissimo che tutte le partite valgono 3 punti. Sapevamo, prima di andare in campo, che c’era l’eventualità di andare a meno 8 dal Rimini. Ci eravamo imposti un approccio quotidiano di grande entusiasmo e grande sacrificio. E questo sarà il nostro spirito. Ecco perché non credo che la sconfitta di Forlì lascerà il segno".

Il derby casalingo contro il Rimini di domenica è una sorta di ultima spiaggia per il Ravenna?

"Non è un’ultima spiaggia, ma diventa una partita fondamentale, come del resto lo era prima, quando eravamo a -5. È una partita di cartello e ci teniamo fare bene".

La sua esperienza con la maglia del Rimini nel 2020 è durata poco e si è inoltre conclusa con una retrocessione. Cosa ricorda?

"È stata una esperienza breve, capitata nell’anno del Covid. Siamo stati vittime di una situazione ‘brutta’ dal punto di vista sportivo. Bloccare tutto a 11 giornate dal termine e farci scendere in D, non si può considerare una retrocessione. Inoltre non è stata una pagina bellissima per il sottoscritto, giocai poco, limitato anche da un paio di infortuni".