La Teodora Torrione si affida ai consigli di Ricci

L’ex coach del Messaggero indicato come ds della squadra di B1 e proseguono le trattative con l’Olimpia

Sull’intricata trattativa fra Olimpia Teodora e Teodora Torrione piomba la notizia del gradito ritorno di un personaggio del volley ravennate. Sarà Daniele Ricci, head coach del Porto e del Messaggero per 13 stagioni fra gli anni ’80 e ’90 (1 promozione, 1 scudetto, 3 Coppe dei Campioni e poi 1 scudetto in Grecia) a rilevare il ruolo di ds nella Teodora Torrione, secondo quanto comunicato dalla società sui social. "In realtà – commenta Ricci – la carica di ds mi è stata affibbiata forse per troppo entusiasmo, perchè quell’incarico richiede un impegno che non posso garantire. Sto collaborando col presidente Toniolo, che ammiro per concretezza e chiarezza di idee, per l’allestimento della squadra di B1 del prossimo anno. A breve dovremmo ufficializzare l’allenatore e i primi movimenti, ma il mio compito si ferma lì, poi seguirò la squadra con affetto e qualche consiglio, se mi verrà chiesto".

La scelta di Ricci mette qualità nel serbatoio del volley femminile nostrano, alla ricerca della difficile soluzione al dilemma di come gestire la stagione 2022-2023. Gli incontri fra le due parti sono frequenti, ma le speranze di un accordo si riducono, mano a mano che entrambi i soggetti vanno definendo i rispettivi progetti tecnici, difficilmente compatibili. La Teodora Torrione è pronta a disputare la serie B1 conquistata sul campo (il titolo era ambito da società di tutta Italia a suon di danarose offerte), ma non chiude alla collaborazione con le rivali cittadine. L’Olimpia Teodora si muove col dirigente Poggi e l’occhio vigile di Paolo Delorenzi (che deve gestire la smobilitazione della A2) e ha un piano tecnico in fase più avanzata con una bozza di rosa, di allenatore (Biagio Marone) e di staff, che devono però passare al vaglio della controparte, in un’ipotesi di unione delle forze. La soluzione di ripiego per l’Olimpia Teodora sarebbe mantenere la B2, categoria che però, ad alcuni elementi del progetto starebbe stretta, a meno di non acquistare un titolo di B1, ripetendo la doppia, dispendiosa esperienza del 2017.

Marco Ortolani