Lucia Morsiani ha deciso: lascia il basket giocato

La capitana tornerà al lavoro di infermiera da cui aveva preso l’aspettativa. A 30 anni, dice con un sorriso, "mi dedicherò finalmente alla vita degli adulti"

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La pallacanestro faentina saluta una delle sue giocatrici simbolo. Lucia Morsiani ha deciso di ritirarsi per tornare al lavoro da infermiera che aveva lasciato per un anno la scorsa estate, quando scelse di concentrarsi soltanto sulla prima stagione in A1 dell’E-Work. Lucia Morsiani non ha mai voluto fare la professionista, nonostante abbia tutte le qualità tecniche per farlo, perché sin dalla giovane età ha scelto di vestire sempre i colori di Faenza, costruendosi una carriera che l’ha fatta diventare un’icona del Faenza Basket Project con cui ha partecipato alla scalata dalla B Regionale fino alla massima serie, vestendo anche i gradi di capitana.

Morsiani, allora è deciso?

"A trent’anni ho deciso di lasciare la pallacanestro per dedicarmi alla vita degli adulti, una scelta che avevo già fatto la scorsa estate, quando presi un anno di aspettativa dal lavoro per giocare in serie A1. Il basket mi ha dato tantissimo, ma mi ha anche tolto, e ora è arrivato il tempo di pensare ad altro. Ho deciso di staccare dal lato mentale, perché fisicamente sto bene e potrei giocare ancora".

Non ha intenzione di giocare nella squadra di C Regionale del Faenza Project, dove l’impegno sarebbe minore?

"Al momento direi di no poi vedremo cosa accadrà: per qualche mese sarà di sicuro così".

La società le ha proposto un ruolo da dirigente: accetterà?

"Intanto ringrazio il presidente Mario Fermi per avermi dimostrato ancora una volta la sua fiducia, ma devo valutarla attentamente sotto tutti i punti di vista. Non voglio prendermi un impegno in cui dovrei dare ancora più del mio tempo rispetto a quando ero giocatrice, perché a quel punto tornerei ad allenarmi e a fare la vita da atleta".

Guardando alle soddisfazioni vissute, la sua carriera è stata da incorniciare.

"Ho coronato un sogno, che era quello di giocare nella serie più alta possibile con i colori di Faenza e sono riuscita a farlo addirittura in A1 e da capitana. La pallacanestro è sempre stata importante per me e per la mia famiglia, ma non ho mai voluto farla diventare il mio unico lavoro. Ho soltanto pensato a dare il massimo per la mia città".

Quali sono i momenti più belli che ha vissuto?

"Di sicuro la salvezza conquistata poche settimane fa al termine di una stagione non semplice, vissuta in una realtà nuova per tutti. Poi ovviamente la promozione in serie A1 che ha riportato Faenza nell’elite italiana, un percorso iniziato in serie B che ci ha fatto crescere ogni anno, ponendoci ogni volta degli obiettivi che sono stati sempre raggiunti. Lascio una società che è cresciuta sotto tutti i punti di vista e ne sono molto orgogliosa".

Lei ha vissuto due carriere faentine: la prima con il Club Atletico e poi quella attuale con il Project.

"Ringrazio il presidente Fermi che mi ha sempre fatto sentire importante e poi ovviamente Simona Ballardini che qualche anno fa mi ha chiamata per far parte di questo nuovo progetto per riportare in alto la pallacanestro femminile faentina. Lei è stata mia compagna di squadra e poi allenatrice e in entrambe le vesti è sempre stata una persona unica e fondamentale per la mia carriera".

Luca Del Favero