"Mi piacerebbe continuare col Ravenna"

William Jidayi non ha ancora digerito la retrocessione in D, "ma sarei lieto di ricevere una telefonata dai dirigenti giallorossi" .

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William Jidayi, quanto le fa male la retrocessione del ‘suo’ Ravenna?

"Da ravennate, quello che è successo fa male, tanto male. E fa male dentro".

Si può definire un fallimento?

"Quando si retrocede, è sempre una sorta di fallimento. Fallimento sportivo e fallimento interiore. Già una retrocessione fa male per uno sportivo. Figuriamoci per uno sportivo che gioca per la squadra della propria città. Sì, fa male il triplo".

Quanto occorrerà per metabolizzare l’accaduto?

"Nello sport, come nella vita, quando si cade, poi bisogna avere la forza di rialzarsi. Riuscire a capire quello che si è sbagliato è importante per non commettere più gli errori".

Dunque la retrocessione non è meritata?

"Assolutamente no. Quest’anno, ogni cosa è stata anomala, per tutti. E se avessimo avuto la possibilità di giocarci le 11 partite che restavano? Insomma, possiamo farci mille domande. E poi, può darsi che ci sia qualcuno che ha dimostrato di essere più bravo. Lo dico perché non cerco scuse, né alibi".

Il Ravenna è retrocesso sette giorni fa o eravate già retrocessi al momento dello stop dopo il ko con la Triestina?

"Siamo retrocessi martedì sera, senza ombra di dubbio. Prima del ritorno contro il Fano ero convinto di potercela fare. E perché mai non avremmo potuto ribaltare uno 0-2?".

Il match di ritorno avrebbe dovuto essere affrontato in maniera diversa?

"Abbiamo fatto il massimo. Nel primo tempo abbiamo sfiorato il vantaggio. Poi, dopo aver incassato il gol, tutto è diventato più difficile. Nonostante questo ci abbiamo provato".

Come giudica la decisione dell’esonero di Foschi prima dell’epilogo?

"Sono un calciatore e rispetto le gerarchie. C’è chi decide e c’è chi deve dare il massimo in campo. Dispiace quando un allenatore viene sollevato dall’incarico, significa che le cose non sono andate come dovevano, e significa che noi giocatori non siamo stati in grado di riprodurre la sua volontà. La società? Evidentemente ha ritenuto di dare una scossa all’ambiente e a noi. Tutto è stato fatto con l’obiettivo di rimediare la situazione".

In questa stagione c’è stato il problema dei gol incassati (44 in 29 gare).

"Il risultato è l’insieme di tanti fattori. Detto questo, è innegabile che sia stato un problema".

Come ha accolto la decisione di mister Foschi di lasciarla in panchina a Fano nell’andata del playout?

"Ognuno vorrebbe essere protagonista. Ma ho capito e ho accettato la scelta del tecnico, che ha preferito un giocatore più giovane e più fresco di me".

La carriera di Jidayi finisce qui a 35 anni?

"Assolutamente no. Fisicamente sto bene e ho ancora il fuoco dentro. Me ne sono accorto martedì. Perciò continuerò. Con l’entusiasmo di sempre".

E proseguirà col Ravenna?

"Me lo auguro fortemente. La società farà le proprie valutazione, ma una chiamata dal Ravenna, sarei ben lieto di riceverla".

Roberto Romin