Olimpia Teodora in pole position per il girone della salvezza

Le ravennati, quasi fuori dalla poule promozione, sono ancora in lotta per conquistare i playoff

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Il ’super miracolo’ non è riuscito. San Giovanni Marignano ha battuto Cutrofiano e ha mantenuto il predominio di classifica sulla Conad, pure vincente a Martignacco. Per il ’super-super’ miracolo dell’accesso alla poule promozione servirebbe che una, fra Soverato e Macerata, non facesse punti nei recuperi (tre gare da giocare per le calabresi, due per le marchigiane). Ma l’opzione appare puro fantavolley.

Più realistico configurarsi nella nuova realtà della partecipazione alla poule ’salvezza’, che comincerà il 14 febbraio. La Conad vi accederà con una dotazione di 25 punti e in una posizione di preminenza: al primo posto o ad immediato ridosso, a seconda di come si concluderanno i recuperi delle partite non disputate per i vari casi Covid. Le ravennati affronteranno, in gara di andata e ritorno, le cinque avversarie del girone Ovest: Montale, Club Italia, Olbia, Torino e un’altra fra Busto Arsizio e Sassuolo.

I rischi di retrocessione sono virtuali visto il grande vantaggio sulle ultime (Montale e Montecchio hanno 6 e 3 punti). Le energie saranno tutte rivolte a conquistare il primo posto, che riserva uno spot nella griglia playoff. Un obiettivo stimolante per la squadra di Bendandi che domenica, in Friuli, ha invertito la tendenza, dopo i tre ceffoni consecutivi presi in questo 2021.

Avvilita da un primo set che sembrava protrarre lo stato di crisi, la squadra ha finalmente reagito, riducendo gli errori, potenziando il muro e trovando numerosi punti (anche su palloni difficili) della portoghese Kavalenka, che era apparsa la più involuta del gruppo nelle ultime uscite. Chi prosegue su standard di eccellenza è il martello bolognese Rebecca Piva, chiamata ad inizio stagione a ’crescere in fretta’ per rilevare il ruolo di ’S1’ che sarebbe spettato a Grigolo, ma non spaventata dalle maggiori responsabilità. Il suo contributo (25 punti anche a Martignacco) entusiasma, se si guarda il verdissimo anno di nascita 2001 che campeggia sulla carta di identità.

Marco Ortolani