ROBERTO ROMIN
Sport

Ravenna Ilari e il rammarico del gol più bello: "Ho calciato dopo avere sentito una fitta"

La rete del 3-0 all’Imolese pagata a caro prezzo dalla mezzala, complice forse il campo: "Sono già proiettato al rientro"

La rete del 3-0 all’Imolese pagata a caro prezzo dalla mezzala, complice forse il campo: "Sono già proiettato al rientro"

La rete del 3-0 all’Imolese pagata a caro prezzo dalla mezzala, complice forse il campo: "Sono già proiettato al rientro"

"È stato effettivamente un bel gol, ma avrei preferito non segnare". Carlo Ilari ha candidamente ammesso che avrebbe barattato la salute fisica con la rinuncia al gol da antologia che, di fatto, ha chiuso la sfida di domenica contro l’Imolese. "Nell’ultimo cambio di direzione – ha spiegato la trentatreenne mezzala ascolana, commentando la dinamica della rete del 3-0 – ho sentito una fitta. Sono riuscito comunque a calciare a rete, consapevole però che c’era qualcosa che non andava. Purtroppo, nel calcio, sono cose che succedono. Ma io sono già proiettato sulla diagnosi e sulla prognosi per capire quando potrò tornare in campo". Non è da escludere che, il problema muscolare che ha costretto Ilari all’uscita dal campo, sia connesso alle pessime condizioni del fondo del Benelli: "Infortuni muscolari ne avevo già subito in carriera, ma in zone diverse. In quel punto, è la prima volta che mi capita. Vengo da una esperienza pluriennale (a Lecco e Cesena, nda) su un campo in sintetico ed è chiaro che, dovendomi confrontare con un campo pesante, alla lunga mi ha un po’ penalizzato dal punto di vista fisico, ma anche sotto il profilo del gioco. Adesso, posso solo pensare e sperare di recuperare prima possibile".

Sul piano dell’affiatamento, non ci sono dubbi, perché Ilari ha dimostrato di essersi inserito alla grande ("C’è un bel feeling in squadra, ci troviamo molto bene insieme e, questo aspetto, lo ritengo fondamentale se si vogliono raggiungere dei grandi obiettivi collettivi"), ma anche nello specifico del match contro l’Imolese gli interrogativi sono pochi: "Abbiamo affrontato un’ottima squadra, ma eravamo pronti. È chiaro che, le avversarie, quando giocano contro il Ravenna, danno sempre qualcosa in più. L’Imolese ha iniziato forte con un pressing molto aggressivo e offensivo. Non ci ha fatto giocare, creandoci qualche difficoltà, ma non si può pensare di dominare tutta la partita, pretendendo che gli avversari stiano lì a guardare. Tuttavia, noi siamo stati bravi a tenere duro e a sbloccarla. Poi, nella ripresa, abbiamo iniziato molto bene, creandoci delle occasioni da rete che, a differenza di altre volte, siamo stati abili a sfruttare e a capitalizzare. I momenti di difficoltà? Fanno parte del gioco, l’importante è saperli affrontare e gestire al meglio". Sceso a gennaio per la prima volta in carriera in serie D, Ilari ha commentato la differenza fra professionisti e dilettanti: "Negli allenamenti, talmente è alto il livello di tutti gli effettivi della rosa, la differenza non si nota. Nelle partite poi, dover giocare per vincere a tutti i costi, ti fa alzare la il grado di difficoltà che, a volte, in serie C, non hai". Prima della trasferta di domenica prossima a Piacenza, il Ravenna tornerà ad esibirsi al Benelli, domani pomeriggio, alle 17.30, per affrontare la Lavagnese, nel match di andata della semifinale di Coppa Italia, trofeo diventato un obiettivo del club.

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