Ravenna protagonista nel successo Mondiale

Lavia, Russo, Pinali e Recine: i quattro neo campioni iridati hanno tanto in comune: sono tutti ex giocatori della Consar, ’Checco’ è nato qui

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C’è una significativa ‘quota’ ravennate nel trionfo della nazionale di volley maschile che, domenica sera, si è laureata campione del mondo a Katowice, in Polonia. Francesco ‘Checco’ Recine – schiacciatore, ravennate di nascita, benché cresciuto nel vivaio della Lube Macerata e poi nel Club Italia – è un po’ l’emblema della tenacia e della forza di volontà, essendo arrivato sul tetto del mondo dal ‘basso’ dei suoi 185 centimetri, per un ruolo che non è quello del libero.

Gli altri, ovvero lo schiacciatore calabrese Daniele Lavia, il centrale palermitano Roberto Russo e l’opposto bolognese Giulio Pinali, sono tutti ex giocatori della Consar Rcm Ravenna. Daniele Lavia (sopra), 22 anni, proveniente dalla A2, debuttò in Superlega a Ravenna, nel 2018, con Graziosi in panchina. L’esplosione avvenne l’anno successivo con Bonitta. Un anno a Modena e uno a Trento, lo hanno consacrato a livelli assoluti, diventando l’erede di Simone Rosalba, altro gloden boy del volley azzurro e altro ‘ragazzo di Calabria’, cresciuto e partito da Ravenna per vincere Mondiale (’98) ed Europeo (’99) con la ‘generazione di fenomeni’. Lavia – top scorer con 21 punti nel 3-1 di finale contro la Polonia – avrebbe meritato il premio come miglior schiacciatore, andato per ragioni ‘politiche’ al carioca Leal e al polacco Semeniuk. Il 25enne centrale Roberto Russo (a sinistra), ex giallorosso nella stagione 2018-19 da debuttante in Superlega con cocach Graziosi, in finale è entrato al posto di Galassi nel corso del 2° set, firmando 4 punti. Da 4 stagioni veste la maglia di Perugia, componendo un ottimo terzetto di centrali con i ravennati Ricci e Mengozzi, anche loro ex azzurri. Il 25enne Giulio Pinali ha difeso i colori della Consar nella stagione 2020-21, sempre con Bonitta in panchina. Lo scorso anno ha giocato a Trento, mentre quest’anno schiaccerà per la matricola Siena. Anche Recine (a destra) – figlio d’arte, mamma Betty Bigiarini e papà ‘Cisco’ sono due monumenti del volley – non ha trovato spazio in finale, salvo tuttavia ritagliarsi qualche spezzone nel corso della competizione iridata. Recine jr ha giocato due campionati consecutivi nella sua Ravenna, 2019-20 e 2020-21, prima di diventare titolare a Piacenza. Non va dimenticato che Lavia, Recine e Pianali – ironia del destino sempre a Katowice – hanno vinto anche il campionato Europeo dello scorso anno. L’amarcord ‘mondiale’ si completa con le doverose citazioni per altri 3 volti noti nella nostra città, cioè Renan Dal Zotto, ct del Brasile giunto 3°, ex schiacciatore del Messaggero nel 92-93; nonché per il libero Jani Kovacic (ex Consar 2019-21) e lo schiacciatore Klemen Cebulj (Cmc 2013-15) che, con la loro Slovenia, sono stati sconfitti in semifinale proprio dagli azzurri.