Ravenna, Saporetti e Spinosa su tutti

II pagellone giallorosso di fine anno. La rivelazione della stagione è stato Prati. Da Antonini Lui tanti anticipi e quattro gol decisivi

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Saporetti 9 (38 presenze 28 reti). Ha segnato in tutte le maniere. Entusiasmante il coast-to-coast contro la Tritium; da urlo il pallonetto di ‘prima’ dalla trequarti contro il Prato; da standing ovation la punizione col Fanfulla all’incrocio dei pali. Il tutto, condito da 8 assist. Ha segnato a tutte le avversarie, escluse Aglianese e Forlì. Compresi i playoff, fanno 30 gol tondi tondi.

Spinosa 8,5 (354). Motorino inesauribile del centrocampo, ha fatto pentole e coperchi, segnando quattro gol, ma ‘disegnando’ soprattutto 12 assist. È stato l’uomo ovunque della squadra, vero e proprio elemento di raccordo fra mediana e attacco.

Prati 8 (325). La vera rivelazione della stagione. Mister Dossena ha capito subito di avere un talento per le mani, e lo ha inserito progressivamente negli schemi della squadra. Il rendimento è stato in crescendo.

Botti 7 (34 pres., 23 gol subiti). L’uscita senza chiamare la palla che ha dato il via il ko 0-3 contro il Carpi non può cancellare una stagione dai grandi contenuti.

Grazioli 7 (290). Limitato dadue infortuni muscolari, si è comunque distinto con prestazioni quasi sempre oltre la sufficienza. È rientrato solo per i playoff.

Antonini Lui 7 (366). Ha sfruttato a dovere i centimetri per anticipare gli attaccanti avversari e per firmare sei reti, di cui ben quattro decisive (compresa quella, importantissima, per sconfiggere il Forlì nel derby di andata).

Polvani 7 (301). Sicuro ed elegante, raramente è andato in difficoltà. Ha chiuso la stagione in anticipo, saltando le ultime sette gare, per un guaio muscolare.

Calì 7 (3110). Sornione e camaleontico, coi suoi inserimenti è stato il valore aggiunto dell’attacco giallorosso, segnando 10 reti (9 nel girone di andata). Ha chiuso un po’ appesantito, frenato anche da 3 turni di squalifica.

D’Orsi 7 (222). Arrivato al mercato di riparazione per giocare da mediano, è diventato il propulsore della fascia mancina. Arrivato a dicembre, ha debuttato, segnando un gol contro la Sammaurese.

Guidone 7 (3716). Il capitano è diventato un po’ lo specchietto per le allodole, per liberare Saporetti. Ha segnato 16 gol, ha fornito quattro assist, ma ha anche fallito parecchie occasioni da rete.

Ercolani 6,5 (210). Arrivato in corso d’opera per surrogare l’infortunio a Magnanini, si è integrato bene negli automatismi. Poi, per ragioni tattiche, gli è stato preferito D’Orsi.

Haruna 6,5 (242). Partito come mediano, si è adattato (con buon profitto) a fare il terzino. Due giornate di squalifica sul groppone.

Lussignoli 6,5 (361). In un certo momento della stagione è sembrato che potesse guadagnarsi la maglia da titolare. Ma è stato chiamato in causa (cinque assist all’attivo) ogni volta che c’era un problema.

Campagna 6,5 (152). Che ci sia della sostanza è evidente. Messo ko da un gaio muscolare nel momento topico.

Podestà 6,5 (211). Validissimo gregario per l’attacco, ha giocato molto.

In sette occasioni, mister Dossena ha preferito farlo partire dalla panchina.

Belli 6,5 (132). Arrivato a dicembre dal Foligno, si è alternato con Podestà nel ruolo di esterno d’attacco.

Mendicino 6 (211). Un po’ troppo evanescente in zona gol, si è sacrificato in maniera abbastanza evidente. Protagonista del 4-2-4 (o 4-2-3-1) scelto da Dossena per sorprendere il Lentigione all’andata.

Nagy 6 (170). Al debutto coi ‘grandi’, se l’è cavata discretamente. Ha sulla coscienza qualche topica, in particolare quella contro la Correggese all’andata.

Menegatti (3 presenze, 5 gol subiti), Crocchianti ng. (40), Angelini (40), Vittori (10), Andreani (30), ng.

Dossena 8. È un tecnico emergente, con le idee chiare e la giusta personalità. Ha regalato alla piazza, un calcio champagne, come forse non si vedeva dai tempi di Guidolin. È umile, ha un carisma ‘in progress’ e non è un montato, nonostante un passato da calciatore di fama internazionale, con reti segnate al Manchester e al Real Madrid.

Ha mostrato coraggio durante la regular season, e ha avuto il coraggio di sbagliare, come nella finale playoff contro il Lentigione, persa con un solo cambio effettuato.