"Ravenna, un vivaio che sforna talenti"

Il commiato di Nevio Valdifiori, dopo 4 anni alla guida delle giovanili: "Oltre alla prima squadra, altre nove con 200 baby"

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"Sono stati 4 anni impegnativi, ma sono stati anche 4 anni dai quali ho ricevuto molto e, alla fine, mi è pure piaciuto". Al termine del proprio percorso quadriennale come responsabile del settore giovanile del Ravenna Fc, Nevio Valdifiori, nel lasciare il testimone a Treggia, ha salutato e ringraziato tutti gli interlocutori con cui ha interagito, dai vertici del club giallorosso, ai collaboratori "fino ai genitori stessi, perché mi sono reso conto di quanti sacrifici abbiano fatto. È stata una avventura affascinante che mi ha fatto crescere. Un ringraziamento particolare lo vorrei fare al mio braccio destro Gian Luca Ricci, con cui ho condiviso le fatiche degli ultimi 3 anni". Valdifiori ha poi aggiunto: "Vorrei che passasse il messaggio che il Ravenna si è dovuto confrontare con 2 stagioni, le ultime, particolarmente sfortunate a livello di ‘prima squadra’. Ma mi preme ricordare che ci sono anche altre 9 squadre giovanili, per un totale di 200 baby calciatori. Poco dopo il momento in cui sono stato chiamato, il Ravenna fu promosso in serie C. Ci ritrovammo con rose strutturate non per questi campionati. Dopo una attenta valutazione, ci siamo dati 3 obiettivi: migliorare le rose dal punto di vista qualitativo; sviluppare un appropriato spirito di appartenenza; lavorare per regalare un sogno a ciascuno dei nostri bambini e ragazzi".

Al termine dei 4 anni, il bilancio di Valdifiori è positivo: "Nelle ultime 3 stagioni, ben 14 dei nostri tesserati sono stati rilevati da club professionistici, in particolare Spal, Bologna, Sassuolo e Cesena. Le nostre punte di diamante sono stati Basti, che è andato all’Inter; oltre a Fiorani, che da tempo ha iniziato il percorso a livello professionistico; nonché Salvatori e Prati, che sono entrati nel giro della ‘prima squadra’ e che dovrebbero restarci anche per il prossimo campionato". Per Valdifiori, il Ravenna è stato anche un ‘ritrovarsi’. Col presidente Alessandro Brunelli e con Gabriele Pezzi, presidente dell’Associazione Ravenna Fc, il legame era stretto fin dai tempi delle comuni militanze, da giocatori, nel Russi e nel Massa Lombarda: "Lavorare per il Ravenna, mi ha permesso anche di frequentare il corso per responsabili di settori giovanili di squadre professionistiche a Coverciano. Cosa farò da grande? Qualche contatto l’ho avuto, ma, al momento, mi dedico, da giocatore, all’Audace di San Pietro in Trento, la squadra amatori nella qualche ho iniziato quando avevo 11 anni".