Sono i giovani la ’benzina’ della pallavolo

Il progetto-scuola della Consar coinvolge 150 ragazzi. Tempi lunghi per il nuovo palasport: sarà pronto forse solo nel 2025

Sono i giovani la ’benzina’ della pallavolo

Sono i giovani la ’benzina’ della pallavolo

"Mi piace la pallavolo perché è uno sport dinamico e siamo fortunati perché le nostre allenatrici Stefania e Marcela sono bravissime e ci fanno fare tanti giochi". La prontezza al microfono da tiktoker unita all’affettuosità "vecchia maniera" dei bambini delle elementari ’Morelli’ e ’Pasini’ è un tocco di poesia in un tempo che ne è drammaticamente privo e bisognoso. "Il progetto-scuola del Porto Robur Costa 2030 – spiega Teresa Arfelli, scudetti antichi e passione rimessi al servizio del volley moderno – raggiunge ormai 150 bambini ed è stato accolto con entusiasmo sorprendente dagli Istituti, dalle famiglie e dai bambini stessi, che spesso sono coinvolti anche oltre le specifiche ore di educazione fisica. Abbiamo superato i dati pre-Covid sia come numeri che come intensità della partecipazione". La Consar RCM e il Comune fanno il punto su una situazione del settore giovanile orientata all’ottimismo, pur fra mille difficoltà. L’assessore Giacomo Costantini ribadisce una storica armonia di intenti con la società pallavolistica maschile. "Ravenna è culla di questo sport – dice – e per dare ospitalità a questa tradizione c’è bisogno di palestre e di professionalità adeguate. Il Comune ha fatto qualcosa (molto o poco secondo il normale gioco delle aspettative, ndr) e l’ultimo intervento è stato quello sull’illuminazione della ‘Mattioli’. La svolta avverrà con l’inaugurazione del nuovo palasport, comprendente due palestre, oltre all’arena centrale, che andranno a decomprimere il sovraffollamento del ‘Costa’, occupato anche dal basket e da altri sport indoor". Ma i tempi sono da incubo: "I lavori procedono come tutti vedono – afferma Costantini – ma sono limitati dalla congiuntura internazionale che ha fatto lievitare i prezzi dei materiali e ha rallentato anche le ‘plance’ in costruzione a Campiano e Savarna. Sarebbe bello averlo nel 2025…".

Matteo Rossi (presidente della società pallavolistica e vice alla Consar), esalta il ruolo sociale e le difficoltà di reperire le risorse. Addirittura più quelle umane (allenatori, accompagnatori, volontari) di quelle economiche. Bonitta illustra i risultati: "La Under19 – espone il coach della Hall of Fame - è il vertice del movimento (ci giocano Mancini, Orioli e Bovolenta, titolari in prima squadra, ndr) e puntiamo decisi alla vittoria regionale e nazionale. La Under17 ha meno potenzialità, ma può sorprendere. Le squadre più giovani non hanno problemi nelle fasi provinciali e vedremo dove potranno arrivare". Il grande momento del settore giovanile ha indotto Ravenna a richiedere (e verosimilmente ad ottenere) l’organizzazione della Final Four regionale Under19. Si giocherà il 1 maggio, fra la ’Montanari’ e il ’Costa’. Più difficile ospitare la finale Nazionale che, per la categoria maggiore, manca a Ravenna dal 1976, quando Casadio, Venturi, Recine, Carmè, Boldrini, Badiali e altri vinsero sotto gli occhi di Angelo e Roberto Costa, quest’ultimo presente alla conferenza e realista: "La finale è a 28 squadre, richiede risorse che, al momento, non abbiamo". Che scorie ha lasciato il "fermo biologico" della vicenda Covid? "Difficile quantificarlo – riconosce Bonitta – è senza dubbio un aspetto importante, perché bambini e ragazzini costituiscono mano a mano la loro memoria motoria. Lavoriamo ogni giorno per vedere dove si sono create mancanze e come intervenire per rimuoverle".

Marco Ortolani