SportSpinosa, il suo rientro è un toccasana

Spinosa, il suo rientro è un toccasana

Il mediano, fuori tre mesi per un infortunio, è tornato in campo domenica. Il suo recupero diventa fondamentale in chiave playoff

Quando, domenica scorsa, a metà della ripresa, si è avvicinato a centrocampo nell’area del cambio, i mille del Benelli gli hanno tributato un sincero applauso di incoraggiamento. Marco Spinosa è entrato al posto di Lussignoli con l’obiettivo di condurre in porto il 2-0 sul Sant’Angelo. A parte i pochi minuti giocati domenica scorsa a Corticella, il trentunenne mediano di Formia, non ‘vedeva’ il campo da tre mesi, per una grave lesione al crociato posteriore.

Spinosa, se lo aspettava così il suo rientro?

"È stato il rientro ‘perfetto’. Era un momento che aspettavo da tanto".

In pratica è stato fuori da Natale.

"È stato un periodo molto duro. Un infortunio così serio, mi ha costretto a stare lontano dalla squadra. Per un calciatore che vive di emozioni e di spogliatoio, non è stato facile affrontare il lungo periodo di rieducazione e di terapie. Sono stati momenti difficili da affrontare".

In tutte queste settimane, cos’ha pensato?

"La determinazione e la prospettiva di un momento come quello vissuto domenica, mi hanno aiutato molto. Sono contentissimo, poi, perché il tutto è stato coronato dai 3 punti. Anche lo stadio mi ha accolto in maniera calorosa; e mi ha fatto molto piacere".

Ora il Ravenna ha consolidato il 4° posto a -2 dal Forlì, e a +5 sull’United Riccione, 6° e prima delle escluse. Il parola playoff non è più un tabù?

"C’è questo obiettivo da raggiungere, poi vedremo...".

Che Ravenna aveva lasciato dopo il ko di Sorbolo contro il Lentigione?

"Avevo lasciato il Ravenna prima di Natale, in una fase di ripresa, dopo le vittorie su Forlì e Carpi, e dopo il pareggio con la Pistoiese. Ho ritrovato un gruppo veramente unito, che rema dalla stessa parte. Se oggi il Ravenna è al 4° posto, il motivo è l’attaccamento alla maglia e la predisposizione al sacrificio da parte di tutti".

Dopo diversi risultati positivi, quali sono ora le aspettative? "Non dimentichiamoci l’andata. Adesso è tutto un altro Ravenna. In mia assenza, la squadra ha compiuto qualcosa di eccezionale, tenuto conto che, ad un certo punto, si sono ritrovati al campo in pochissimi, per via degli infortuni. Di questo ne sono orgoglioso. Adesso spero di dare il mio contributo".

Cosa significherebbe raggiungere i playoff?

"Vorrebbe dire tanto. Si voleva fare meglio dello scorso anno, cioè vincere il campionato, ma non ci siamo riusciti. Però, questo Ravenna deve arrivare ai playoff, e provare a vincerli. Non possiamo nasconderci. Questa piazza è importante ed esigente. Al di là di quello che la società vorrà fare, il nostro dovere, oltre che raggiungerli, sarà di provare a vincerli. Ravenna merita una soddisfazione del genere, e ce lo meritiamo anche noi".

A 6 turni dalla fine ci si può sbilanciare un po’?

"La classifica attuale non ti permette passi falsi. Dunque dovremo consolidare la posizione. Poi, dovremo cercare di raggiungere il posizionamento migliore, per sfruttare il vantaggio del doppio risultato, determinato dal fattore campo".

Dopo la sosta, il Ravenna tornerà in campo il 2 aprile a Budrio contro il Mezzolara.

"Per quanto mi riguarda, la sosta cade a fagiolo, perché potrò completare la fase di recupero atletico, tornando al 100 per cento.

Mi sento già molto bene, l’infortunio è alle spalle, ma mi mancano i 90’ nelle gambe".