Un mese di stop E-Work, caos sulle regole

Rinviate le gare con. Firenze e Livorno. La Fip chiarisca

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Un mese senza giocare, ma dedicato a riprogrammare la stagione. È paradossale la situazione che sta vivendo l’E-Work lontana dal campo dal 14 novembre (ko casalingo con Umbertide) e costretta a ritornare a disputare un match ufficiale sabato 12 dicembre (al PalaBubani con il CUS Cagliari), salvo ulteriori colpi di scena dovuti al Covid. Le faentine si sono infatti viste rinviare le gare con Firenze e Livorno nelle scorse settimane e anche quella che si sarebbe dovuta giocare sabato a San Giovanni Valdarno è stata posticipata a causa delle tante atlete toscane positive. Uno scenario che costringerà la dirigenza dell’E-Work a fissare i tre recuperi in turni infrasettimanali e sarà molto difficile che riesca a giocarli entro il 5 gennaio, giorno in cui terminerà il girone d’andata e saranno decretate le quattro formazioni qualificate alla Coppa Italia. Ma come si è arrivati a questa situazione, dove i rinvii sono già 15, alcuni addirittura del turno del 1213 dicembre? Il problema è della Lega Femminile e della FIP che non fanno rispettare i protocolli Covid, che stabiliscono che una formazione può chiedere il rinvio di un incontro se ha a disposizione meno di otto giocatrici o se il primo e secondo allenatore sono entrambi positivi. Fino ad ora è stato concesso alle società di accordarsi per il rinvio anche in caso di una sola atleta positiva, gesto senza dubbio nobile per quanto riguarda la sportività, ma che sta portando ad accumulare recuperi. Per non parlare poi dell’’incognita’ ASL, che può mettere in quarantena le squadre non riconoscendo il protocollo FIP, dato che non è stato approvato dal Ministero della Sanità. Ecco perché è il caso che i vertici della pallacanestro intervengano.

Luca Del Favero