Un Ravenna da applausi batte il Carpi e vola in finale

Poker di reti per i giallorossi che si vendicano della squadra emiliana. Gara sbloccata da Saporetti su rigore, nella ripresa a segno anche D’Orsi e Belli

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Ravenna

4

Carpi

0

(4-3-3): Botti; Grazioli (21’ st Lussignoli), Antonini Lui, Nagy, D’Orsi (25’ st Ercolani); Calì, Prati (32’ st Haruna), Spinosa; Saporetti, Guidone (28’ st Mendicino), Podestà (15’ st Belli). A disp.: Menegatti, Polvani, Andreani, Angelini. All. Dossena.

CARPI (4-3-3): Ferretti (1’ st Ballato); Ghizzardi (21’ st Villanova), Boccaccini, Calanca, Montebugnoli; Lordkipanidze, Bolis (25’ st Bottalico), Vitali; Carrasco (7’ st Raffini), Walker (32’ st Sivilla), Togola. A disp.: Tosi, Aldrovanti, Crotti, Bruno. All. Bagatti.

Arbitro: Monesi di Crotone (D’Ottavio e Giannetti).

Reti: 42’ pt Saporetti (rig.), 9’ st D’Orsi, 18’ Saporetti, 22’ Belli.

Note. Spettatori 669, incasso 5.744 euro. Ammoniti: Calì, Bolis, Vitali. Calci d’angolo 6-3. Rec.: 2’ e 3’.

La grande vendetta. Ma anche la partita da mettere in cornice. Il Ravenna demolisce il Carpi con una prestazione esaltante e approda alla finale dei playoff, in programma domenica al ’Benelli’ contro il Lentigione, che ha sconfitto 2-1 la Correggese. Fa caldo e le due squadre ragionano sulla distanza dei 120’. Il ritmo è ‘allegro andante’. Ma nulla di trascendentale.

L’iniziativa è in mano ai giallorossi, che finiscono spesso in area avversaria. L’unico che sembra non essere pienamente in partita, pare essere l’arbitro Monesi. Il fischietto calabrese sbaglia la misura di qualche decisone, negando peraltro 2 corner solari ai giallorossi. La prima conclusione degna di nota (16’) è la punizione di Spinosa che, troppo centrale, finisce preda di Ferretti. Il Carpi (19’) risponde immediatamente con Walker che, dai 25 metri, impegna severamente Botti.

Come promesso da mister Dossena, il Ravenna non specula assolutamente sul vantaggio del doppio risultato. Al 36’ Calì reclama un rigore per fallo di Lordkipanidze, ma si becca il ‘giallo’ per simulazione. Nell’azione successiva, Saporetti si accentra e, col sinistro a giro, costringe Ferretti alla deviazione in angolo. Al 42’ la svolta. Stavolta, la topica la commette il portiere ospite. Ferretti insegue un pallone destinato sul fondo, per evitare il corner. Spinosa capisce al volo che può succedere qualcosa, come fece Lapadula con Zomer nel famoso playout del giugno 2011 col Sudtirol. Ferretti recupera il pallone, ma lo perde. Spinosa ne approfitta e, sulla ‘virata’, subisce il fallo dell’ingenuo portiere ospite. Stavolta, il rigore è sacrosanto, e Saporetti lo trasforma con una conclusione centrale.

Il match cambia ovviamente volto. Il Carpi deve obbligatoriamente segnare. Ma il Ravenna non molla di un centimetro. Apre la ripresa come aveva chiuso il 1° tempo, cioè in attacco. Il Carpi non ne ha più. Dovrebbe attaccare, e invece è costretto a difendersi. E, il risultato, è il raddoppio, che arriva con un gioco di sponda Spinosa-Guidone-D’Orsi che fa scattare in piedi il pubblico del Benelli per la standing ovation.

Ma lo spettacolo non finisce qui. Il coast-to-coast di Spinosa, con annesso gioco di prestigio da categoria superiore, permette a Saporetti di mandare il match in ghiacciaia. Il poker, ancora in contropiede, lo firma Belli sull’assist di Saporetti. Poi, la testa va all’atto conclusivo di domenica.

Roberto Romin