Venturini: "Ravenna unito, diamo il massimo"

Il giovanissimo portiere classe 2004 lanciato da Gadda: "Conosciamo bene il valore del gruppo, continuiamo a lavorare più forte"

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Giacomo Venturini, classe 2004, è il portiere che mister Gadda ha ‘lanciato’ 2 settimane fa al posto di Fontanelli. La risposta è stata subito positiva col successo corsaro di Sant’Angelo. E anche nel ko col Mezzolara, nonostante i 3 gol al passivo, sono emerse doti di reattività incoraggianti.

Venturini, come ha vissuto l’emozione del ‘debutto con vittoria’ a Sant’Angelo?

"È stato un momento che aspettavo da tempo. Prima della partita ero allo stesso tempo nervoso, ma anche motivato, volevo fare bene per aiutare la squadra. Finita la partita ero contento per la mia prestazione, ma soprattutto per il risultato".

Quando lo ha saputo che sarebbe stato il tuo turno?

"Non c’è stato un momento in cui ho avuto la certezza di giocare, se non domenica, quando il mister ha dato la formazione. Durante la settimana ci eravamo allenati tutti al massimo".

Il suo curriculum?

"Sono nato a Rimini. Fino ai 12 anni ho giocato nel Rimini United, per poi trasferirmi al Santarcangelo, dove ho giocato solamente un anno, perché poi è arrivata la chiamata del Cesena".

Se l’aspettava il grande salto coi ‘grandi’?

"Era un po’ che speravo di farlo. Già a Cesena avevo avuto l’opportunità di allenarmi con la prima squadra, ma, quando è arrivata la chiamata del Ravenna, non ho esitato un secondo".

Parliamo di domenica scorsa. Sull’autorete di Pipicella, il cross avversario è avvenuto dopo che il pallone era uscito?

"Sul momento, dopo le due parate, quando ho provato ad andare sul pallone, non mi sembrava fosse uscito. Poi, riguardando le immagini, è sorto il dubbio pure a me".

Come giudica il fallo da rigore di D’Orsi?

"Bisogna fare i complimenti all’avversario che con una grande giocata è riuscito ad entrare in area di rigore. Non so dire se il contatto di D’Orsi fosse da rigore".

Il penalty di Fiorentini era parabile?

"Ho cercato di rimanere in piedi fino all’ultimo. Probabilmente lui, guardandomi, ha cambiato idea alla fine, quando ha visto che mi sono tuffato. Ho provato a deviarla comunque con i piedi, ma non ci sono riuscito".

Come si vive nel gruppo il momento di alti e bassi?

"C’è un po’ di amarezza. Tuttavia, conosciamo molto bene il valore e le potenzialità del nostro gruppo, restiamo uniti come sempre e continuiamo a lavorare più forte".

Ora conviene concentrarsi sulla sfida di domenica a Bagnolo?

"Certamente, ora dobbiamo analizzare insieme al mister gli errori e, ripartendo dalle cose che sono state fatte bene, dobbiamo prepararci per Bagnolo". Perché il Ravenna raccoglie molto di più in trasferta?

"Non so dire il motivo, noi diamo sempre il massimo".