"Zero vergogna. E voi...?" Lite tra Callipo e Bonitta

Scontro sulle regole, il patron di Vibo rinfaccia il recente passato di Ravenna

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"Caro Bonitta, non abbiamo nulla di cui vergognarci". Pippo Callipo non la manda a dire. Il presidente di Vibo Valentia ha replicato senza mezzi termini al tecnico della Consar che, venerdì scorso, presentando il match contro Piacenza, aveva ‘allargato’ il discorso al campionato ribadendo la richiesta di revisione del format in corso d’opera. La genesi? In estate, l’assemblea di Lega (cioè tutte le società di Superlega), oltre a stabilire la retrocessione dell’ultima classificata, aveva deciso e votato le regole – comprese quelle ‘straordinarie’ – della stagione 2020-21, giocando d’anticipo, ovvero prevedendo anche possibili conseguenze di un ‘ritorno’ del Covid. Esempio: con 3 giocatori contagiati, si gioca. Con 4, si rinvia la partita. Poi, anche tutto il protocollo dei tamponi. Tutto è filato liscio fino a metà ottobre. Poi, il numero delle partite rinviate è lievitato. Ben presto la situazione (soprattutto quella di Ravenna, costretta a non giocare per 34 giorni di fila) è andata fuori controllo. Nel frattempo, lo scorso 6 novembre, in una inchiesta della Gazzetta dello Sport, la presidentessa Daniela Giovanetti aveva dichiarato: "Chiediamo a gran voce di sospendere le retrocessioni. Questo campionato è falsato". Venerdì scorso, Bonitta ha ribadito il concetto, rincarando la dose in una conferenza stampa trasmessa ‘urbi et orbi’: "Vibo, Modena, Milano e Piacenza non sono d’accordo col blocco delle retrocessioni. Vibo in particolare non conosce la vergogna. Quando abbiamo capito che il Covid avrebbe potuto incidere tantissimo, abbiamo chiesto il blocco delle retrocessioni. Negli anni passati, un voto unanime ha riportato Vibo in Superlega senza che ne avesse diritto, quindi fuori dalle regole". Pippo Callipo, presidente di Vibo, ieri ha risposto, facendo riferimento anche al recente ‘passaggio’ societario di Ravenna, avvenuto con la pratica della ‘lavatrice’: "Il Sig. Bonitta, anziché concentrarsi sugli allenamenti della propria squadra, si diletta a disquisire con la stampa. Nel 2016, come consentiva il regolamento, abbiamo presentato istanza per ottenere la licenza alla Superlega 201617. Il cda della Legavolley, riscontrata l’idoneità della nostra domanda, deliberò l’attribuzione della licenza. Il voto unanime a nostro favore credo sia stato meritato, avendo la nostra società sempre e completamente assolto a tutti gli impegni economici verso Legavolley, Fipav, fornitori, erario, atleti, tecnici e dirigenti. Non abbiamo nulla di cui vergognarci; altri, invece, dovrebbero farlo per comportamenti e affermazioni pubbliche false".