Reggio Emilia, I soldi della diffamazione? "Dateli al settore giovanile della Reggiana"

Domani in tribunale la sentenza. La proposta fatta dall’ex patron Barilli ai 5 tifosi che lo insultarono su Facebook

Alessandro Barilli (foto Artioli)

Alessandro Barilli (foto Artioli)

Reggio Emilia, 12 novembre 2017 - Un bel contropiede quello di Alessandro Barilli, che ha messo con le spalle al muro i cinque ‘leoni da tastiera’ che l’ex presidente ha portato in tribunale per le pesanti offese ricevute via Facebook.

Barilli ha offerto loro la possibilità di chiudere la vicenda prima della sentenza, prevista per domattina, che quasi certamente si concluderà con una condanna e che darà la possibilità all’ex numero uno granata di agire poi in sede civile.

Accettando la proposta di Barilli, invece, il caso sarebbe definitivamente chiuso. L’attuale consulente del Sudtirol ha formulato questa proposta: un risarcimento danni da 10mila euro complessivi (fino all’ultima udienza ne chiedeva 10mila a testa), ma non per gonfiare il suo portafoglio, ma le casse del settore giovanile della Reggiana.

Gli imputati si erano offerti di chiudere la vicenda versando a Barilli un totale di 2.500 euro. L’ex patron aveva detto no, per poi rilanciare con questa proposta, rispondendo così a chi lo aveva accusato di volersi arricchire speculando sul nome della Reggiana.

L’avvocato Mirco Bonini non ha ancora ricevuto risposta dai colleghi Annalisa Bassi ed Helmut Bartolini, che tutelano i cinque finiti nei guai. Ma è vero che faranno in tempo anche domattina in aula ad accettare la proposta di Barilli. Il quale, giustamente, vuole anche le scuse.

Le offese nei suoi confronti scritte dai cinque su Facebook da maggio a giugno 2014 furono pesantissime. Barilli si era così costituito parte civile portando in tribunale Luca Benassi, 46 anni; Andrea Cagni, 47 anni; Luca Saccani, 26 anni; Luca Sghedoni, 36 anni e Pasquale D’Angelo, 32 anni.

Ecco un esempio delle ‘delicatezze’ ricevute da Barilli: «Ti venga un fulmine b... pezzo di m... devi levarti dalle b... zio schifoso b... Vattene al Sassuolo come magazziniere oppure a pulire il c... al tuo amico Squinzi».

Frasi che lasciano di stucco se pensiamo che tutti e cinque hanno passato da un bel pezzo la maggiore età. «È stata una vicenda molto dolorosa – aveva detto Barilli durante la sua testimonianza –, attacchi gratuiti alla mia persona, non attinenti al risultato sportivo. Insulti non giustificabili». La mossa di Barilli è chiarissima: «Vediamo chi vuol davvero bene alla Reggiana…». Qualche ora e sapremo se ci saranno cinque nuovi sponsor del settore giovanile della Reggiana.