Casalgrande, Paolo Belli live. "Venite al Brillantina Swing, vi farò divertire"

Stasera lo show di Paolo Belli e della sua big Band al 'Brillantina Swing'. Il cantante racconta perché quella di Casalgrande, prima data del suo tour, è una data da non perdere

Poalo Belli live

Poalo Belli live

Casalgrande (Reggio Emilia), 10 giugno 2018 - Tutto pronto per il grande live di questa sera quando il cantante, musicista e showman televisivo Paolo Belli salirà sul palco del 'Brillantina Swing' con la sua Big Band, una vera e propria orchestra composta da 12 elementi. L'appuntamento è alle 21,30, in Piazza Martiri della Libertà (qui qualche dettaglio in più). Qui Belli, ospite della manifestazione omaggio agli anni Cinquanta, si esibirà in uno show irresistibile che segna anche la prima tappa del suo tour a cui seguiranno date in tutta Italia, almeno fino al mese di settembre. Questa sarà la prima data di questo tour estivo. E' carico? «E' un lavoro che adoro. Suonare concerti live mi piace da morire. Per cui sì, sono carico. Però sono anche preoccupato perché sono nella mia terra e voglio fare bella figura. Io do' sempre il 101% ma quando c'è la mia gente, la mia famiglia, i miei amici... vorrei dare il 102%. Ma (sospira, ndr) non so ancora come si fa a dare il 102%... Per cui sì, ripartire da qui è un bel ripartire ma sono anche preoccupato perché voglio dare il massimo, come sempre». Vicino a casa. Immagino già il calore della sua terra, della sua gente. «Ogni volta che facciamo uno spettacolo, che sia a teatro, live o in tv, io sento le farfalle nello stomaco. Qua, con la mia gente, la famiglia, gli amici, suonare nei luoghi in cui sono cresciuto... le farfalle nello stomaco si moltiplicano». Sarà ospite poi di una manifestazione anni '50. La intriga molto come contesto? «Molto. Perché la mia musica si rifa' a quegli anni. C'è da dire che siamo pochissimi al mondo a fare questa musica in maniera professionale, con una Big Band alle spalle. Poi è sempre più difficile fare swing, soprattutto con una grande orchestra. Ma però ci chiamano in tutto il mondo e quindi è giusto lottare per continuare a suonare questo genere. E quando troviamo nei luoghi perfetti, anni '50, fa davvero piacere perché siamo dentro al nostro mondo». Del resto dicono che le si trova a tuo agio sul palco... Perché definisce il live come la sua dimensione naturale? «Questa è proprio una domanda difficile. Io sono nato così e cerco di fare tutto quello che faccio al meglio. Mi piace fare teatro, la tv, colonne sonore... In tutto bisogna fare gavetta, studiare, farsi trovare pronto. Ma con il live... mi viene tutto più naturale, più facile, fermo restando comunque che, come sopra, occorre studiare, preparsi e fare gavetta. Ma il live, sì, credo sia nel mio Dna». Che tipo di spettacolo ha in mente di proporre al pubblico reggiano? «Uno spettacolo divertente. Stiamo vivendo in un contesto storico davvero difficile per molti aspetti e la nostra missione è far divertire, fare festa a 360°». Un'anticipazione sulla scaletta? «Suonerò tutti i miei grandi successi e poi omaggi ai grandi maestri come Renato Carosone, Enzo Jannacci e Paolo Conte». Insomma una data da non perdere perché? «Perché ci si diverte tanto»