Reggio Emilia: Vola alta parola al via con Umberto Piersanti

In programma per quattro venerdì consecutivi fino al 22 luglio, alle 21.30 a Palazzo da Mosto (ingresso libero)

Vola alta parola al via a Reggio Emilia

Vola alta parola al via a Reggio Emilia

La poesia, che per sua natura parla direttamente al cuore, dice che possiamo ancora salvarci. Finché esisterà anche solo un arcipelago di poeti liberi, indomiti, capaci di guardare oltre gli orizzonti, avremo speranza di risollevarci da quest’epoca di abbruttimento morale, sociale, dalle umane miserie di una Terra in cui la parola si fa troppo spesso violenta.

Nutre quest’ambizione da sempre, e torna per il nono anno, ‘Vola alta parola’ (sottotitolo, Nel tempo della precarietà), rassegna di poesia a cura di Guido Monti in programma per quattro venerdì consecutivi da oggi al 22 luglio, alle 21.30 a Palazzo da Mosto (ingresso libero). A illuminare le serate, quattro stelle del firmamento poetico contemporaneo con le ultime opere della loro produzione. Il pubblico assisterà allo scintillìo della poesia, nel suo valore di testimonianza assoluta, di ricerca e accesso a quella dimensione privata, esclusiva dell’esperienza umana, come la intendeva Ungaretti.

Ma anche sulla scia di Albert Camus, che nel 1954 scriveva “Imparavo finalmente, nel cuore dell’inverno, che c’era in me un’invincibile estate”, ‘Vola alta parola’ farà propria questa ispirazione attraverso i suoi ospiti, diversi per esperienze e approdi estetici, eppure accomunati da una luce che disintegra ogni possibile notte, anche l’oscurità del linguaggio comune. A questo miravano i tanti linguaggi di Pier Paolo Pasolini, ricordato il 22 luglio. Ecco allora che la poesia, oggi, ci incita a riprendere la via della relazione autentica.

Il viaggio nel verso poetico inizierà stasera, con Umberto Piersanti (Urbino, 1941), che presenterà ‘I luoghi persi’ (Crocetti, 2022). Piersanti, presidente del centro mondiale di poesia Giacomo Leopardi a Recanati, canta le sue Georgiche, che sono Georgiche di natura famigliare, in cui la natura viene sostituita dalla memoria, che attribuisce a oggetti della campagna il valore e la responsabilità dei sentimenti.

Venerdì 8 luglio Vivian Lamarque (Tesero, 1946) proporrà la sua poesia, in dialogo con Alberto Bertoni. Autrice di una quarantina di fiabe e di una serie di fiabe musicali tratte da Mozart, Schumann, Ciajcovskij e Prokofiev, Vivian Lamarque leggerà inediti dal suo libro in uscità ‘L’amore da vecchia’ 2022.

Venerdì 15 luglio Mariangela Gualtieri (Cesena 1951) leggerà le sue poesie e, in dialogo con Roberto Galaverni, presenterà il suo ultimo libro ‘L’incanto fonico. L’arte di dire la poesia’ (Einaudi 2022). Tra le voci più apprezzate della scena poetica odierna, Gualtieri ha fondato nel 1983 con Cesare Ronconi il Teatro Valdoca.

Infine, venerdì 22 luglio, Roberto Galaverni (Modena, 1964), in dialogo con Guido Mattia Gallerani, presenterà il suo ultimo libro ‘P.P.P. Poesie Per Pasolini’ (Mondadori, 2022).

Scrive Galaverni: “Se nella sua vicenda si può riconoscere un significato anche sacrificale, questo sta tutto nell’aver sacrificato la poesia e la letteratura in nome di qualcosa di diverso, la si chiami pure vita o realtà”.

Seguirà la lettura “Pensare en poète” da uno scritto di Gianni Scalia. A concludere, un intervento di Lorenzo Capitani e Guido Monti.

Questa sera Lia Rossi ricorderà le grandi voci di Patrizia Cavalli e Biancamaria Frabotta, scomparse nell’ultimo mese, leggendo ‘Datura’ e ‘Le fasi della Luna’.