"È tutto fermo, speriamo nell’estate"

Viaggio a Cerreto Laghi, tra l’amarezza dei ristoratori e i pochissimi che hanno potuto utilizzare le piste innevate

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di Settimo Baisi

Gira pagina la stazione di Cerreto Laghi: chiude la stagione invernale in negativo ed apre con fiducia all’estate che verrà, sperando che nel frattempo si attenui il clima di pandemia che durante l’inverno ha imprigionato tutti.

Gli operatori delle stazioni sciistiche dell’Appennino reggiano (Febbio, Cerreto Laghi e Ventasso Laghi), mentre lasciano alle spalle una stagione invernale da dimenticare, già pensano a come organizzarsi per la prossima stagione estiva con l’auspicio che si ripeta il flusso dell’estate scorsa in cui ha prevalso il fenomeno turismo di prossimità che ha indotto molti a scegliere le località vicino a casa loro.

Cerreto Laghi è un centro del crinale appenninico nato negli anni ’60 dove amano vivere, oltre gli operatori, gli stessi turisti del versante ligure-toscano, più che emiliano, perciò abbiamo raccolto alcune testimonianze. Eleonora Giannarelli, una giovane imprenditrice del ‘bar ristorante pizzeria del Bosco’ di Cerreto Laghi: "Purtroppo noi abbiamo chiuso. Facciamo qualcosa di asporto solo come pizzeria, qui non c’è nessuno. Speriamo che si concluda presto questa situazione e nel migliorie dei modi. È molto triste, è tutto fermo. Anche per l’estate finora le richieste vanno piano, perché la gente non sa ancora come andrà a finire, se potranno o non potranno muoversi. Tutti viviamo un momento di attesa con la mente rivolta all’estate. Speriamo che si muova qualcosa e si possa riprendere a sperare nel futuro. Noi ci stiamo preparando all’accoglienza all’esterno dei locali come abbiamo fatto l’anno scorso, così la gente è più tranquilla. Da come è andato l’invernale, non ci resta che guardare all’estate, ci stiamo mettendo tutto il nostro impegno e contiamo nella nostra fedele clientela".

Barbara Orsini è madre di due sciatori: la figlia sta facendo il corso di maestra di sci e il figlio piccolo è allievo dello sci club Cerreto. "Noi veniamo da La Spezia, qui abbiamo la seconda casa e con i nostri figli siamo sempre venuti a Cerreto Laghi – racconta –. Noi genitori siamo rimasti più che contenti di come ha funzionato l’organizzazione qui al Cerreto dove i nostri ragazzi hanno potuto allenarsi sempre. Il direttore degli impianti e i responsabili delle piste hanno lavorato molto bene, nonostante fossero in pochi sulle piste, sostenendo dei costi enormi. In una stagione di pandemia come questa, siamo contenti del lavoro fatto i nostri ragazzi, grazie all’impegno dei maestri di sci e dei gestori degli impianti. Speriamo che lo Stato riconosca la loro ‘missione’ dando loro il giusto sostegno, i giovani venendo a sciare qui in sicurezza, hanno sopportato meglio il clima della pandemia".

Gli operatori turistici di Cerreto Laghi, mortificati da eventi naturali come quello del Covid-19, in questo mese di aprile si ritrovano ancora con ottime piste e tanta neve, mai consumata per l’attività sportiva non consentita, volgono lo sguardo alla prossima estate con la speranza di un recupero economico. Incoraggiati dall’eccezionale presenza di turisti che la scorsa estate avevano invaso la montagna riscoprendo persino i borghi più remoti, tutti gli operatori turistici, aperti all’accoglienza, già stanno programmando iniziative per un’estate di movimento a piedi e in mountain-bike , anche con pedalata assistita, per fare conoscere meglio le eccellenze storiche e naturali dell’Appennino.