
Il Consiglio comunale in palestra
Un impegno ben preciso affinché si possano reperire i fondi mancanti per poter realizzare la tanto attesa strada complanare a Gazzata di San Martino in Rio, per togliere traffico dalla frazione.
L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Fuccio ha garantito il massimo sforzo per poter completare l’operazione finanziaria entro fine 2025, per poi consentire l’avvio dei lavori e l’apertura della strada entro il 2027. E’ emerso l’altra sera al consiglio comunale – aperto anche all’intervento dei cittadini – ospitato nella palestra di Gazzata, alla presenza di una cinquantina di persone, oltre che di esponenti politici provinciali e regionali.
Il sindaco Fuccio ha garantito l’impegno a reperire i due milioni di euro ancora mancanti entro dicembre. Si punta a introiti dalla cessione di vari beni immobili, oltre che di azioni Iren. La buona situazione generale dei conti del bilancio comunale dovrebbe favorire questa operazione. Ma le opposizioni – in particolare i consiglieri di Alleanza Civica, autori della richiesta di un consiglio comunale aperto sull’argomento Gazzata – restano molto scettici sul buon esito dell’impegno: "Il sindaco – dicono Davide Caffagni, Maura Catellani e Daniele Erbanni – si è limitato a promettere impegno, senza però fornire certezze. Non hanno trovato 660 mila euro nel 2021, come possono reperire ora oltre due milioni? Da segnalare, inoltre, come qualche voce critica si sia levata dal gruppo di maggioranza sulla scelta di destinare così tante risorse solo per la nuova strada. Parte della maggioranza ha messo in dubbio politicamente l’opera, contrariamente a quanto dichiarato dal sindaco. Speriamo che la presenza alla serata di consiglieri provinciali e regionali del Pd possa contribuire a sbloccare un’opera attesa da quasi vent’anni e che ancora non c’è".
"Diversi gli interventi dal pubblico – continuano –, facendo emergere una buona dose di delusione e rassegnazione per promesse finora non mantenute, con i cittadini a chiedere garanzie sulle soluzioni per reperire i fondi mancanti. Dopo quasi vent’anni di attesa".
Antonio Lecci