’A Cavazzoli non vi allenate’ La Regia resta senza campo

La Fondazione lo ha comunicato al club granata solo due giorni fa. L’impianto non sarebbe regolare in relazione alle norme antincendio.

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Il primo settembre qualcuno dalla Fondazione dello Sport si è svegliato e ha comunicato alla Reggiana che l’impianto sportivo di Cavazzoli non è utilizzabile. Bel colpo. Da martedì, quindi, dopo aver lasciato il ritiro di Carpineti, la squadra di Massimiliano Alvini si ritroverà (non è purtroppo una novità) senza una casa dove allenarsi. Nella sede della Reggiana hanno dovuto leggere due volte la lettera della Fondazione: non ci credevano. Comprensibilissimo. Soprattutto alla luce del perché i campi dell’ex Sporting non sono utilizzabili. E pure in questo caso si fa fatica a crederci: durante un sopralluogo, i vigili del fuoco hanno constatato che ci sono degli impianti che non sono a norma per quanto riguarda la prevenzione antincendio. E pare addirittura che siano da tempo in queste condizioni.

Da qui la decisione di tenerli chiusi.

Fino a quando? Che lavori ci sono da fare? "Sapremo le cose venerdì (domani, ndr), quando si svolgerà un summit al quale parteciperanno i rappresentanti del Comune, della Fondazione e, ovviamente, noi della Reggiana - spiega il direttore sportivo Doriano Tosi - Spero vivamente che si arrivi a una soluzione, altrimenti siamo nei guai. E’ un problema grosso. Dove andremo ad allenarci? Dite in via Agosti? Lì c’è tutto il settore giovanile, dove spostiamo le squadre? E poi non ci sono gli spogliatoi...".

Insomma, un casino. Perché si tratta di lavori di una certa importanza, che non si possono effettuare in pochi giorni.

Quello della mancanza di una struttura adeguata per la Reggiana è un problema che pareva essere risolto con l’impianto di Cavazzoli, dove c’è un ottimo terreno, spogliatoi, palestra, sala video, insomma tutto quello che deve avere una squadra professionistica per lavorare nel modo giusto. Questo grazie anche alla FalkGalileo, titolare della concessione dell’ex Sporting.

Una soluzione trovata dopo un anno e mezzo durante il quale la Reggiana ha girovagato per i campi della provincia: una situazio che ha reso ancor più difficile il lavoro dello staff tecnico e organizzativo.

Una volta trovata la soluzione, ecco dopo poco tempo la doccia fredda. "Quello che fa più male - sottolinea giustamente Doriano Tosi - è il fatto che il divieto di utilizzo dei campi ci viene comunicato il primo di settembre, una settimana prima del previsto ritorno a Cavazzoli, dopo il ritiro a Carpineti. Mi chiedo come sia possibile arrivare all’ultimo, dopo che da marzo a settembre l’impianto è stato utilizzato solo un mese. Un me-se! La verità è che ci tocca lavorare sempre in emergenza, ma purtroppo ci siamo dovuti abituare anche a questo, Cosa succederà? Mi auguro che si trovi una soluzione, altrimenti non sapremo davvero come risolvere questo problema".

a.lig.