"A Pag ridevano per l’uso delle mascherine"

Bianco e Pasini sono tornati positivi dalla Croazia. "Farnesina parlava di basso rischio. E un amico ha preso il virus anche in Sardegna...".

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di Giulia Beneventi

Un viaggio di maturità a Novalja, sull’isola di Pag (Croazia), dal 23 al 28 luglio. Otto ragazzi di cui uno, al ritorno, inizia ad avere un po’ di febbre. Tampone fatto, positivo: parte il tracciamento e gli amici di vacanza, compresi Filippo Pasini (19 anni) e Federico Bianco (18 anni) vanno in isolamento. Il resto del copione, ormai, lo si conosce.

I focolai del Covid ‘di importazione’ vengono individuati e si scopre che ce ne sono altri, spesso giovani, che in alcuni casi hanno fatto rientro anche dalla Grecia. Perché mai, proprio quest’estate, andare a cercare il divertimento in discoteca? E’ ciò che in tanti sono chiesti, spesso indignati, soprattutto sui social. E ora a questa domanda, rispondono proprio loro: Filippo e Federico.

Quando avete deciso di partire per la Croazia?

Pasini: "Avevamo già programmato il nostro viaggio di maturità a ottobre, subito pensavamo di andare a Zante, in Grecia, però poi lì la situazione sanitaria ha iniziato a peggiorare".

Bianco: "A quel punto preferivamo anche evitare di prendere l’aereo, potevano annullare il volo di punto in bianco. In Croazia invece si poteva andare in macchina".

Quando avete iniziato l’isolamento?

Bianco: "Il 31 luglio, quella stessa mattina il nostro amico ha ricevuto i risultati del tampone e ci ha detto che era positivo. Io al primo sono risultato negativo, poi un paio di giorni fa ho fatto il secondo ed era positivo. Di sintomi però non ne ho mai avuti finora".

Pasini: "Io sono risultato subito positivo, ma anche durante l’isolamento non ho mai avuto la febbre, ho solo perso un po’ l’olfatto e il gusto. Tra l’altro vorrei precisare che il nostro amico, già in Croazia, ci aveva detto che avrebbe fatto il tampone comunque una volta tornato". Com’era lì la situazione?

Pasini: "Era un po’ diversa. Più tranquilla, nel senso che c’era meno allarmismo. Ti prendevano anche in giro perché ti vedevano con la mascherina, per dire. Comunque noi non eravamo molto preoccupati perché là c’era poco turismo, lo dicevano anche i gestori di locali. Siamo sempre andati in spiagge libere, con poca gente. Abbiamo sempre mangiato a casa, mai andati al ristorante".

Le discoteche, invece?

Pasini: "Là hanno strutture che possono ospitare anche migliaia di persone e all’ingresso c’era un cartello che indicava il numero massimo ragazzi che potevano entrare. In alcuni locali al chiuso, come i supermercati per dire, la mascherina era obbligatoria, mentre in altri la scelta era a discrezione del proprietario".

Bianco: "Noi siamo rimasti sempre nel nostro gruppo. Là nei locali si riusciva a stare distanti e a ballare abbastanza staccati dalla ressa, non come in alcune spiagge o discoteche che si vedono qui in Italia. Posso dire un’altra cosa?".

Prego.

Bianco: "C’è chi pensa che chi è stato a contatto con noi è automaticamente contagiato, ma non è così, magari sono in isolamento e il tampone è negativo. Le persone sentono la parola ‘focolaio’ e sale il panico. Prima di partire, tra l’altro, avevamo chiamato l’ufficio di igiene pubblica dell’Ausl di Reggio e ci avevano detto che non si rischiava molto ad andare in Croazia".

Pasini: "Aggiungo che siamo anche andati a vedere le indicazioni sul sito della Farnesina: la Croazia non era un Paese a rischio se non in alcune zone, tra cui non c’era l’isola Pag. Questo per dire che non siamo partiti col paraocchi, fregandocene di tutto".

Se poteste tornare indietro, partireste di nuovo per la Croazia?

Bianco: "In tutta onestà non vedo differenza dall’andare a Pag, o a Riccione o in Puglia. Questi test che faranno al rientro dall’estero sono una giusta prevenzione, ma come c’è in Croazia il rischio di essere contagiati resta ovunque".

Pasini: "A posteriori direi di no, ma non lo considero tutt’ora un rischio andare in Croazia. Sicuramente, tra l’altro, è più economico dell’Italia".

Un aspetto che ha influito sulla vostra scelta?

Pasini: "Abbiamo provato a fare dei preventivi per le vacanze in Italia ma si andava a spendere quasi tre volte di più. Esempio: per due giorni a Forte dei Marmi con la fidanzata, in un hotel a tre stelle, mezza pensione, sarei arrivato a spendere 680 euro".

Bianco: "Alcuni nostri amici in Sardegna hanno speso mille euro, quando noi comprendendo tutto siamo arrivati a 350".

Avrete sicuramente letto i commenti sui social, a proposito dei rientri dei giovani dalle vacanze.

Pasini: "Un signore poco intelligente ci ha detto che siamo andati in Croazia solo per drogarci. Sono insulti gratuiti, ma nessuno è andato sul personale. Più che altro c’è stato chi mi ha telefonato riferendo delle voci assurde su di noi, sul fatto che una volta tornati giravamo nei locali apposta per contagiare gli altri, come degli untori". Bianco: "Anche noi, in alcuni casi, abbiamo risposto ai commenti su Facebook. Ma la gente che scriveva magari era ancora convinta che non si potesse andare all’estero, che l’Italia fosse ancora blindata o che la Croazia fosse un Paese extra-Ue".

I vostri genitori come l’hanno presa?

Pasini: "I miei l’hanno presa tranquillamente. Hanno detto che in fondo può capitare, qui come altrove, questo è un anno così".

Bianco: "Mia mamma è ancora convinta che sia colpa della Croazia. Nel frattempo però un mio amico, che è rientrato due giorni fa dalla Sardegna, ha ricevuto oggi il risultato del tampone ed è positivo".

Voi invece, non vi siete spaventati?

Bianco: "Io l’ho scoperto solo da poco di essere positivo, ma comunque sono rimasto in isolamento e non ho sintomi, devo solo aspettare che passi. L’unica nota dolente è che ci siamo giocati agosto".

Pasini: "Io non particolarmente, perché comunque entrambi i miei genitori hanno avuto il Covid a marzo, quindi conoscevo già la situazione".