A Reggio prezzi cresciuti dell’11% Sette punti in più rispetto al 2021

"Il 2022 ha visto una robusta risposta delle imprese alle difficoltà e l’Emilia-Romagna è stata la locomotiva d’Italia, con una crescita del Pil del 4,9%. Il 2023 sarà un anno più incerto e difficile, tuttavia il segno più dovrebbe arrivare a sfiorare l’1%". Così Gilberto Luppi, presidente di Lapam Confartigianato, commenta i dati emersi dallo studio dell’associazione sullo stato di salute delle imprese reggiane nel 2022.

Il contesto economico era difficile, in un anno in cui per l’inflazione i prezzi al consumo sono cresciuti a Reggio dell’11% e in regione e paese dell’11,6%, ben sette punti percentuali in più del 2021. A questo si sono sommati i prezzi di elettricità, gas e carburanti aumentati del 121% nel 2022, con un aggravio totale per le micro e piccole imprese stimato in 279 milioni di euro. Questi dati determineranno una crescita ridotta per quest’anno. Si è confermata l’edilizia, sull’onda lunga dei bonus che nel 2021 l’avevano fatta crescere del 13% rispetto al pre-pandemia, e il turismo ha avuto una ripresa: +47%, ancora sotto ai livelli del 2019 (-12%), recuperabili entro il 2023. Il vero traino per le imprese è stato però l’export manifatturiero, cresciuto del 19,5% rispetto al 2021.

Il lavoro occupa ancora il 2% in meno delle persone del 2019 ma, se i dipendenti sono cresciuti leggermente, per autonomi e imprenditori c’è stato un drastico –11%. Le banche hanno concesso meno prestiti (-1,6%) alle piccole imprese.

Tommaso Vezzani