
L’assessore Prandi: "Trentasei camere su otto postazioni, puntiamo a raddoppiarle"
di Cesare Corbelli
Nonostante il Comune di Reggio Emilia, abbia da anni avviato un percorso virtuoso volto a promuovere l’ordinato conferimento dei rifiuti e le conseguenti forme di riutilizzo, riciclaggio e recupero delle materie prime, riducendo i rifiuti avviati allo smaltimento, rimangono comunque episodi incresciosi di abbandono dei rifiuti. Sono state, infatti, evidenziate molteplici e preoccupanti situazioni di abbandono di rifiuti, sia urbani che ingombranti quali materassi, divani, mobilio ed elettrodomestici fuori uso, ma anche derivanti da attività di costruzione o provenienti da cantieri, lavorazioni industriali, artigianali e commerciali. Un fenomeno, quello dell’abbandono dei rifiuti che riguarda sia le aree adiacenti i cassonetti stradali sia altre aree cittadine e del forese, che a volte sono isolate e nascoste alla vista dei cittadini, ma in altri casi risultano essere di forte impatto visivo per la cittadinanza.
Una risposta concreta, arriva ora dal Comune di Reggio Emilia tramite un atto della direzione generale che, al pari di tante altre realtà, mette in campo sistemi di fototrappole, con l’affidamento diretto alla ditta Alma Sicurezza, per sistemi di videosorveglianza mobile ricollocabile in diverse aree. Attualmente sono otto le postazioni diffuse nella città, con trentasei telecamere che osservano i comportamenti sbagliati dei cittadini. Un lavoro a più mani, grazie alle segnalazioni delle consulte e dei cittadini all’individuazione delle zone critiche dove posizionare le telecamere.
"È uno degli strumenti che la cittadinanza ci chiede da tempo con insistenza – dice l’assessore alla Cura della Città, Davide Prandi – grazie al lavoro di tutti i dirigenti siamo riusciti ad installare le fototrappole anche a Reggio Emilia, che non era ancora dotata di questo strumento. Abbiamo fatto un ottimo lavoro di raccolta sul territorio, con una mappature delle zone di abbandono. Abbiamo ora una lista di 50 siti, attenzionati dai cittadini, che abbiamo raccolto convogliando le consulte e i vari gruppi di quartiere o che svolgono attività sul territorio".
"Siamo ancora in una fase sperimentale, bisogna capire come processare le immagini e definire gli ultimi dettagli per la fase sanzionatoria – aggiunge l’assessore –. Il nostro obiettivo è installare il doppio delle fototrappole con cui questo progetto parte: ad oggi ne abbiamo otto ma in futuro, la nostra intenzione è che diventino quindici". Insomma, la lotta all’inciviltà ha preso la giusta direzione anche a Reggio.
"Di fatto le fototrappole sono già installate e a breve diventano attive appena terminata la fase di rodaggio, banalmente dobbiamo finire di testare alcune configurazioni e procedure tecniche, sono stati fatti i controlli per i dati e le normative inerenti alla privacy che sono molto severe". Senza entrare nello specifico, per non agevolare i furbetti, resta da chiarire quali siano le zone controllate.
"Pubblicheremo qualcosa di ufficiale ma ovviamente saremo generici – dice Prandi –. Sicuramente porremo i dovuti cartelli per indicare la zona di videosorveglianza. Abbiamo iniziato su alcune aree dove si sono registrati abbandoni più frequenti come la zona stazione e l’area di Santa Croce, ma presto installeremo anche in altre aree verso il forese, oggetto delle prime rotazioni che avverranno all’incirca ogni tre o quattro mesi".