"Abusi sessuali sulla figlia", arrestata una mamma di Reggio Emilia

Inchiesta della polizia postale della Toscana, in manette anche una donna di Terni e un papà toscano

Polizia postale, foto d'archivio Cusa

Polizia postale, foto d'archivio Cusa

Reggio Emilia, 7 febbraio 2020 - Una donna residente a Reggio Emilia è stata arrestata dalla polizia postale della Toscana:  avrebbe commesso abusi sessuali sulla figlia fin dai primi anni di età per produrre foto a carattere pedopornografico. Per la stessa accusa è finita in manette anche un'altra donna, residente a Terni. Due le presunte vittime, entrambe minori di 10 anni. Arrestato anche un uomo di 40 anni residente in Toscana, padre di una delle bimbe: sarebbe stato il destinatario delle materiale pedopornografico via Whatsapp. 

AGGIORNAMENTO Abusi sessuali, la mamma di Reggio. "Ti vendo foto di mia figlia per 500 euro"

Il 40enne e la donna di Terni con cui aveva una relazione avrebbero deciso di concepire la bimba al solo scopo di abusarne sessualmente. Da una "chat tra i due - scrive il gip Agnese Di Girolamo nell'ordinanza - emerge come assolutamente verosimile" che la gravidanza sia stata voluta "con il preciso intento di realizzare le fantasie sessuali condivise".

Secondo quanto accertato dalla polizia postale, l'uomo avrebbe abusato della figlia in almeno tre occasioni. Gli episodi sarebbero avvenuti sempre con la complicità della madre della piccola, che gli avrebbe anche inviato un vademecum per adescare minorenni e, su sua richiesta, gli avrebbe inviato più volte per Whatsapp foto a carattere pedopornografico della bambina.

La stessa cosa avrebbe fatto la donna residente a Reggio Emilia, che gli avrebbe inviato immagini degli abusi da lei stessa commessi verso sua figlia, in cambio di poche centinaia di euro. "La vera notizia di oggi - ha dichiarato la dirigente della Polposta Toscana, Barbara Strappato - è che finalmente le due bambine sono al sicuro".

Nel 2006 il 40enne è stato condannato dal tribunale di Grosseto a 1 anno e 6 mesi per pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico. Il novembre scorso il tribunale di Firenze lo ha condannato in abbreviato a 2 anni e 4 mesi per detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. Gli accertamenti della Polposta proseguono per identificare altre possibili vittime di violenze da parte dell'uomo.